Da Comalcalco a Tulum

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Nel Periodo Classico alcuni gruppi maya migrarono dalle foreste dello Yucatán fino alla costa del Golfo del Messico, nel Tabasco, al confine con le terre dei Totonachi. Il centro piú distante dalla terra d’origine è Comalcalco, ultimo avamposto maya a Occidente, che ha conservato delle vestigia grandiose che stilisticamente ricordano Palenque, anche se la tecnica di costruzione è diversa: gli edifici sono formati da mattoni, tenuti insieme da malta impastata con conchiglie frantumate. Vi sono otto piramidi con templi che recano ancora ampie tracce di stucco bianco e un’acropoli sulla quale venne edificato un possente palazzo con torri, gallerie, cortili e un sofisticato sistema idraulico. Dall’alto del palazzo lo sguardo spazia a 360 gradi sull’orizzonte, segnato da una linea netta che divide il cielo dalla fitta vegetazione della foresta tropicale.

Sul versante opposto, nella regione del Quintana Roo che comprende la fascia costiera del Mare Caraibico, i Maya fondarono diverse città-stato, tra cui Kohunlich e Cobá. Quest’ultima fu una delle città piú estese della civiltà maya, che copriva oltre 50 chilometri quadrati con un monumentale centro cerimoniale dal quale partivano 45 sacbéoob, le “strade bianche” che raggiungevano distanze fino a 100 chilometri. Il periodo del suo massimo splendore è da collocarsi tra il VII e il IX secolo, quando venne costruito il cosiddetto “Gruppo Cobá”, con un’enorme piramide a nove livelli e un vasto campo per il Gioco della Pelota dotato di massicci anelli di pietra. Tra le radure della fitta foresta sono state individuate 6.500 strutture superstiti, ma soltanto una piccola, seppur monumentale parte è stata portata alla luce, tra cui il castello del Nohoch Mul (“grande collina”), il Tempio delle Pitture e il Gruppo Macancox che prende il nome dal vicino lago e consiste in un nucleo di stele del VII secolo che rappresentano i sovrani di Cobá accanto alle loro mogli, tutte scelte tra le dinastie maya di Tikal. Un altro centro monumentale fu Kohunlich, la “collina delle palme”, che ebbe il suo apogeo tra il IV e l’VIII secolo. La disposizione degli edifici è rigorosamente orientata verso le costellazioni celesti e si pensa che Kohunlich sia stata un importante centro religioso per i calcoli astronomici, poiché tutte le strutture possiedono elementi architettonici per l’osservazione delle stelle, dei solstizi e degli equinozi.

I Maya si insediarono anche direttamente sulla costa, ma pochi sono i siti che hanno potuto conservare i loro monumenti, poiché erano piú esposti alle incursioni dei nemici. Erano abitate anche le isole come Cozumel o Jaina, di fronte al litorale di Cancun, dove è stata scoperta una miriade di preziose statuine che raffigurano sacerdoti, scribi e gente del popolo, talvolta colti in atteggiamenti maliziosi e spiritosi. Alcuni resti di piramidi e piattaforme con altari sono stati trovati a Muyil, un luogo ancora tutto da scoprire, mentre piú maestose sono le rovine di Tulum, una città maya abitata fin dal V secolo che venne fortificata nel Periodo Postclassico, dopo il 1200 d.C. Tulum si affaccia direttamente sul mare Caraibico e già da lontano i navigatori potevano scorgere le sue possenti vestigia, come il cosiddetto Castello dedicato al dio Discendente, una divinità metà uomo e metà ape dotata di ali e di coda di uccello, e come il Tempio degli Affreschi le cui pitture raffigurano molte divinità del vasto pantheon degli dèi maya.