Il romanzo nella seconda metà del Novecento

Gli ultimi anni

Il panorama della narrativa degli ultimi anni del secolo si presenta assai vario, caratterizzato dalla presenza di una pluralità di stili e tendenze. Fra gli autori che hanno ottenuto più consensi negli ultimi decenni si ricordano Julien Barnes (1946), Graham Swift (1949), Tom Sharpe (1928).

John Fowles

John Fowles (1926-2005) ha esordito con The collector (Il collezionista, 1963), storia di un'ossessione erotica. Ha fatto seguito il romanzo The French lieutenant's woman (La donna del tenente francese, 1969), la miglior prova della sua tecnica narrativa e ironia, del quale è stata fatta (1981) una versione cinematografica sceneggiata da Harold Pinter. Fra gli altri romanzi: Daniel Martin (1982), Mantissa (1982) e A maggot (La larva, 1985). La raccolta di racconti The ebony tower (La torre di ebano, 1974) riprende i temi della sensualità e del rapporto tra fantasia e realtà.

Bruce Chatwin

Bruce Chatwin (1940-1989), nato a Sheffiels, dopo aver lavorato per otto anni presso l'antiquario Sotheby's di Londra, lasciò il lavoro per seguire la sua vocazione di narratore e viaggiatore. Morì a Nizza. Dai suoi viaggi in Patagonia, in India, in Cina e in Africa nacquero In Patagonia (1977), The viceroy of Ouidah (Il viceré di Ouidah, 1980), romanzo storico che descrive le vicende di un regno africano nel XIX secolo, e The songlines (Le vie dei canti, 1987), il suo libro più intenso, sugli aborigeni australiani. On the black hill (Sulla collina nera, 1982) è la storia di due fratelli gemelli nei primi ottant'anni del Novecento; Utz (1988) è il racconto di un feticista che colleziona porcellane. L'ultima opera, What am I doing here? (Che ci faccio qui?, 1989), è una miscellanea di appunti di viaggio, note, pensieri. Nell'apparente semplicità della struttura narrativa, Chatwin rivela un legame complesso, talora angoscioso, con la natura.

Ian McEwan

Ian McEwan (1948) ha ottenuto un notevole successo internazionale con romanzi che indagano la sessualità, la perversione, il male portato nella storia e nella vita individuale dalla mancanza di valori e dalla catastrofe esistenziale, oggettivati da una scrittura impassibile: The cement garden (Il giardino di cemento, 1978), The child in time (Bambini nel tempo, 1987), The innocent (Lettera a Berlino, 1990), Black dogs (Cani neri, 1993), Enduring love (Amore fatale, 1997). Amsterdam (1998) è stato definito dall'autore "una favola contemporanea". Tre uomini, un compositore, un giornalista e un politico, si incontrano al funerale della loro ex-amante, scatenadndo una piccola faida. Il romanzo ha ottenuto il Booker Prize nel 1998. Tra la produzione degli ultimi anni ricordiamo anche Atonement (Espiazione, 2001) e Saturday (Sabato, 2005), ambientato in un giorno del febbraio 2003.

Salman Rushdie

Salman Rushdie (1947), nato a Bombay, è l'esponente più rappresentativo dell'importante filone di scrittori angloindiani. Dopo l'esordio con il romanzo Grimus (1975), ha rivelato pienamente le sue doti di narratore in Midnight's children (I figli della mezzanotte, 1981), ampio romanzo nel quale l'elemento autobiografico si mescola alla storia dell'India. Sono seguiti Shame (Vergogna, 1983) e The satanic verses (I versetti satanici, 1989), per il cui contenuto, ritenuto blasfemo, è stato condannato a morte dalle autorità religiose islamiche dell'Iran. Costretto a vivere in una località segreta e a diradare i suoi interventi pubblici, lo scrittore ha continuato la sua attività anche come critico, pubblicando saggi letterari e altri romanzi tra cui Harun and the sea of stories (Harun e il mar delle storie, 1991) e The moor's last sigh (L'ultimo sospiro del moro, 1995), The Ground Beneath her Feet (La terra sotto i suoi piedi, 1999) e Fury (Furia, 2001).

Vidiadhar Surajprasad Naipaul

Vidiadhar Surajprasad Naipaul (1932), anch'egli appartenente al filone angloindiano, è considerato uno dei più grandi scrittori viventi di lingua inglese. Nato a Trinidad, laureato a Oxford, affascinato dal complesso e variegato mondo caraibico, lo ha descritto con affettuosa ironia nei suoi primi romanzi, The mystic masseur (Il massaggiatore mistico, 1957) e The suffrage of Elvira (Suffragio per Elvira, 1958), e nei racconti Miguel Street (1959). Con A house for Mr. Biswas (Una casa per il signor Biswas, 1961) ha rintracciato i segni dell'antica schiavitù del suo popolo. In Guerrillas (Guerriglia, 1975) ha affrontato il problema della violenza armata e in A bend in the river (Alla curva del fiume, 1979) il problema dell'emancipazione dei paesi africani. Del 1994 è A way in the world (Una via nel mondo), romanzo-non romanzo, in cui confluiscono e si intersecano più narrazioni (autobiografia, saggio, racconto di viaggio, ricostruzione storica) su diversi piani temporali. È anche autore di acuti saggi sull'India e di libri di viaggio.