L'età del realismo

Marzo 1848: la storia, la letteratura

Berlino, marzo 1848. Ancora una volta una voce rivoluzionaria spinge all'insurrezione: un'eco risuonata da Parigi, dove la sollevazione di febbraio aveva condotto all'abdicazione di Luigi Filippo e alla proclamazione della II Repubblica, con le conseguenti riforme sociali e istituzione degli opifici nazionali. Anche sul suolo tedesco si richiedono riforme sociali e miglioramenti della carta costituzionale. Ma la rivoluzione fallisce: l'assemblea nazionale riunita in parlamento a Francoforte per elaborare una costituzione unitaria si arresta su un nulla di fatto; l'ala moderata e conservatrice del liberalismo si scolla da quella democratica; in definitiva si rafforza solo la Realpolitik prussiana, agli eserciti della quale rimane affidata la capacità di concretizzare il sogno dell'unità nazionale.

Il “realismo poetico”

La disfatta della rivoluzione quarantottesca smorza gli ideali di chi, in primo luogo gli aderenti alla “Giovane Germania”, aveva sognato di tradurre in letteratura l'aspirazione liberale. Si fa largo un sentimento di accettazione, anche se non necessariamente rassegnata, dello status quo, vissuto e declinato dagli scrittori secondo il canone poetico del realismo. Le voci più radicali e scomode, Büchner e Heine, cadono nel dimenticatoio. Accettare la realtà sembra divenire l'unica parola d'ordine degli scrittori, la chiave d'accesso alla comunicazione intellettuale, alla produzione e allo scambio d'idee. È in questo clima che sorge e si diffonde, sviluppandosi prevalentemente dal 1850 al 1880, ma con fioriture ancora fin verso il 1890, il movimento letterario tedesco del “realismo poetico” (Poetischer Realismus), così definito con una formula dello scrittore O. Ludwig. Il programma di questa scuola narrativa si può riassumere nella ricerca di una poeticità della realtà quotidiana, nell'indagine delle funzioni psichiche e del destino dell'uomo comune in seno alla storia. Il movimento, che sta sotto il segno della filosofia di Schopenhauer e di Feuerbach, è rappresentato soprattutto dalla novellistica di G. Keller, T. Storm, M. Ebner-Eschenbach, F. Reuter, W. Raabe, O. Ludwig.