Bonnefoy, Yves

poeta, critico d'arte e saggista francese (Tours 1923). La sua prima opera, il poema Du mouvement et de l'immobilité de Douve (1953), segna la nascita di una poesia filosofica in cui convergono influssi lontani (Baudelaire, Mallarmé) e recenti (Jouve, Sartre, Bataille). Al “riposo della forma” Bonnefoy sostituisce l'esigenza di un'arte che sia presenza, testimonianza, sacralità, caratteri presenti nelle raccolte successive: Hier régnant désert (1958), Pierre écrite (1965), Dans le leurre du seuil (1975). Tra prosa e poesia si collocano i testi di L'arrière-pays (1972) e Rue traversière (1977). Elaborò inoltre una riflessione sul linguaggio e l'arte poetica in saggi come L'improbable (1959), Le nuage rouge (1977), e La Poésie et l'Humanité (1984). “Grand Prix de l'Académie Française” nel 1981, è titolare dallo stesso anno della cattedra di poetica comparata al Collège de France. Ha pubblicato i poemi Ce qui fut sans lumière (1987), Début et fin de la neige (1991), Le coeur-espace (2001), La longue chaine de l'ancre (2008). Come critico d'arte si ricordano le opere Peintures murales de la France gothique (1954), La vérité de parole (1988) e Alberto Giacometti (1999).

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