Castelfidardo

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comune in provincia di Ancona (21 km), 199 m s.m., 32,70 km², 18.306 ab. (castelfidardesi o fidardensi), patrono: san Vittore (14 maggio).

Centro sul colle che divide le valli del torrente Aspio e del fiume Musone.

Sorse verso la metà del sec. VI. Comune autonomo nel sec. XII, fu distrutto dall'esercito del re Enzo e ricostruito da Gregorio IX, passando poi alla Chiesa nel 1281. Durante l'esilio dei papi ad Avignone, si rese indipendente, ma fu riconquistato dal cardinale Albornoz. Fu sotto la signoria dei Malatesta e, nel 1443, di Francesco Sforza, poi tornò definitivamente alla Chiesa. Il 18 settembre 1860 vi si svolse la battaglia che segnò la vittoria delle truppe piemontesi al comando del generale Cialdini su quelle pontificie. § Il Palazzo Comunale è un antico edificio priorale restaurato, come pure la collegiata di Santo Stefano, della seconda metà del sec. XVIII. Pregevoli la Porta del Sole e la Porta Marina. Vi ha sede il Museo internazionale della Fisarmonica. La battaglia del 1860 è celebrata da un monumento eseguito nel 1911 dallo scultore V. Pardo. § Il quadro economico è caratterizzato dalla presenza di alcuni tra i maggiori produttori italiani ed europei di fisarmoniche (e di altri strumenti a tastiera), del cui esteso comprensorio Castelfidardo è capoluogo. L'agricoltura produce uva, olive, cereali, ortaggi e foraggi.

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