Codròipo

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comune in provincia di Udine (24 km), 43 m s.m., 74,60 km², 14.421 ab. (codroipesi), patrono: santa Maria Maggiore (5 agosto).

Centro situato nel mezzo della pianura friulana, fra i fiumi Tagliamento e Corno. Forse praesidium romano, prese il nome dall'incrocio (quadrivium) fra la via Postumia e quella che saliva da Julia Concordia verso il Norico. Già dominio dei patriarchi di Aquileia, dal 1125 fu tra i possedimenti dei conti di Gorizia, che vi esercitarono i diritti anche dopo la conquista veneziana (1420). Nel 1521 fu assegnato all'Austria, ma rimase ai Cossio fino alla caduta di Venezia (1797).§ L'antica parrocchiale, più volte ricostruita (e restaurata dopo la seconda guerra mondiale), conserva il campanile secentesco e notevoli opere, fra cui la Madonna dei Battuti di P. Politio (1550) e un crocifisso ligneo (fine sec. XVI). A Rivolto si trova la chiesetta di Santa Cecilia, che conserva un ciclo di affreschi di Antonio da Firenze (ca. 1490). A Gorizzo si trova la cinquecentesca villa Colloredo-Mels, rimaneggiata nei sec XVII-XVIII, e a San Martino la secentesca villa Kechler. A Passariano sorge l'imponente villa Manin, costruita verso la metà del Seicento, dove nel 1797 soggiornò Napoleone durante le trattative che portarono alla pace di Campoformido.§ L'agricoltura produce cereali, uva da vino, foraggi e tabacco; si pratica l'allevamento. L'industria opera nei settori meccanico, chimico, termotecnico, luminotecnico, energetico, impiantistico, tessile, ottico, dolciario, lattiero-caseario (Consorzio per la tutela del formaggio montasio), enologico, discografico, dei prefabbricati, dei serramenti, dell'oggettistica, della lavorazione dei metalli e delle materie plastiche.

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