Federico (duca di Urbino)

da Montefeltro, duca di Urbino (Gubbio 1422-Urbino 1482). Figlio illegittimo di Guidantonio, conte di Montefeltro e di Urbino, nel 1437 sposò Gentile Brancaleoni, la quale gli portò in dote Sant'Angelo in Vado e Mercatello, che Federico resse come vicario di Eugenio IV insieme con San Leo, da lui conquistata. Divenuto signore d'Urbino nel 1444, lottò contro i Malatesta, togliendo loro Pesaro, che cedette ai Fiorentini. L'annessione di Fossombrone gli attirò la scomunica e riaccese la lotta con i Malatesta. Liberato dalla scomunica da Niccolò V (1450), Federico si alleò poi con papa Pio II e gli Aragonesi di Napoli contro gli Angioini, cui tolse L'Aquila. Nel 1462 strappò ai Malatesta Senigallia e nel 1463 Fano. Tre anni dopo fu eletto comandante in capo della Lega Italica e nel 1467 contrastò il Colleoni alla Molinella. Temendo il predominio papale, Federico si accordò coi Malatesta e nel 1469 a Mulazzano vinse le milizie pontificie espugnando poi Volterra. Passò quindi dalla parte del papa che lo nominò duca di Urbino, gli affidò il comando delle sue truppe e unì in matrimonio il proprio nipote, Giovanni della Rovere, con la figlia di Federico. Poco prima di morire, Federico abbandonò nuovamente il papa per allearsi contro di lui con Venezia, ma la morte lo sorprese prima dell'inizio delle ostilità. Uomo colto e mecenate, nel suo Palazzo Ducale di Urbino (dove lavorarono L. Laurana e Francesco di Giorgio Martini) si circondò di poeti, umanisti e artisti, tra i quali Piero della Francesca, Giusto di Gand e P. Berruguete.

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