Gròto, Luigi

poeta e tragediografo, detto il Cieco d'Adria (Adria 1541-Venezia 1585). Di nobile famiglia, cieco dalla nascita, fu uomo di corte, applaudito animatore delle “allegre brigate” del tempo. Scrisse liriche e madrigali in un linguaggio ricercato, ricco di immagini insolite, commedie (Emilia, 1579; Il tesoro, 1583), tragedie di modi senechiani (Dalida, 1572; Hadriana, 1578) e due drammi pastorali (Il pentimento amoroso, 1576; La Calisto, 1583).

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