Minèrva

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Mitologia

(latino Minerva). Dea romana che, in seguito alla riforma religiosa della cosiddetta dinastia etrusca, corrispondente a un diverso assetto dello Stato romano, venne assunta a formare con Giove e Giunone una triade divina che, nella funzione di rappresentare il nuovo Stato, sostituiva la più arcaica triade Giove-Marte-Quirino. In questa posizione, Minerva era venerata nel tempio di Giove Ottimo e Massimo sul Campidoglio. Altri famosi luoghi di culto di Minerva erano: un tempio sull'Aventino e un piccolo santuario sul Celio, detto Minervium. Con Marte aveva in comune la festa detta Quinquatrus, che si svolgeva dal 19 al 23 marzo; un'altra festa di Minerva cadeva il 13 giugno (era detta Quinquatrus minores o minusculae): veniva celebrata dal collegio dei suonatori di flauto (tibicines) e durava tre giorni, durante i quali i tibicines facevano un banchetto sacro al tempio capitolino e si esibivano portando maschere in volto e indossando vesti femminili. Sulla natura originaria di Minerva si può dire ben poco, perché in seguito alla sua identificazione con la greca Atena le vennero attribuiti tutti i caratteri e i miti di questa dea. È impossibile perciò sapere se la protezione che Minerva esercitava sugli artigiani e sui letterati rispondesse alla sua natura romana, o non fosse invece un'acquisizione greca.

Iconografia

L'iconografia di Minerva è analoga a quella della greca Atena. In bronzetti, sculture, rilievi, monete la dea è infatti rappresentata con una lunga veste e con i suoi attributi specifici (egida, elmo); la Minerva alata di alcuni specchi etruschi rappresenta un'indubbia novità iconografica. Come protettrice delle arti della tessitura e filatura la dea compare nei rilievi del Foro Transitorio in Roma.

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