comune in provincia di Pavia (37 km), 116 m s.m., 82,38 km², 60.738 ab. secondo una stima del 2007 (vigevanesi), patrono: Beato Matteo Carreri (seconda domenica di ottobre).

Generalità

Cittadina situata al margine nordorientale della Lomellina, tra il fiume Ticino e il torrente Terdoppio e compresa nel Parco della Valle del Ticino. Nota come uno dei più importanti distretti per la produzione delle calzature, conserva sezioni dell'impianto urbanistico medievale, abbattuto in parte nel sec. XV per far posto alla piazza Ducale, uno degli interventi urbanistici più importanti del Rinascimento e il primo esempio di spazio architettonico unitario portato a termine. È sede vescovile.

Storia

Già popolata in età romana per la fertilità del territorio, nell'alto Medioevo fu borgo fortificato a guardia del guado sul Ticino. Possesso del Marchesato di Ivrea, fu a lungo contesa da Pavia e Milano, che se ne impadronì nel 1154. Nel 1268 si eresse a comune e agli inizi del Trecento fu dei Visconti. Con l'estinzione della dinastia (1449) passò agli Sforza, divenendo con Ludovico il Moro residenza principesca e importante centro politico ed economico, grazie a notevoli interventi di bonifica. Caduta sotto il dominio spagnolo (1535), fu al centro delle lotte tra Francia e Spagna per il controllo della Lombardia e più volte assediata e saccheggiata. Passata all'Austria nel 1713 insieme al Ducato di Milano, nel 1748 fu annessa al Regno di Sardegna. Durante la dominazione napoleonica fu capoluogo di distretto. Il 9 agosto 1848 Carlo Alberto vi firmò l'armistizio di Salasco.

Arte

Centro della città è la splendida piazza Ducale, rettangolare, la cui ideazione fu dovuta ai suggerimenti del Bramante e forse anche di Leonardo; concepita come corte del Castello, è cinta su tre lati da edifici porticati e ornati da figure mitologiche, disegni floreali e stemmi (le decorazioni sono dei primi del Novecento; frammenti degli affreschi originali sono conservati nella Pinacoteca Civica). Sul lato meridionale, preceduto dalla torre detta “del Bramante” (l'architetto la modificò nel sec. XV), si trova il Castello, la cui costruzione fu caratterizzata da una fase viscontea e da una sforzesca: la prima vide protagonista il podestà Luchino Visconti che nel 1341 fece edificare la rocca vecchia e nel 1345 il castello vero e proprio, a pianta quadrilatera con quattro torri angolari a merlatura ghibellina; la seconda ebbe il contributo del Bramante che ne fece una residenza principesca tra le più splendide dell'Europa rinascimentale. In seguito furono completate le Scuderie, la Loggia delle Dame e la Falconiera (per l'addestramento dei falconi alla caccia). Dal 1960 il restauro ha consentito un progetto di riutilizzo del complesso per esposizioni e manifestazioni culturali. Sulla chiesa romanica di Sant'Ambrogio nel 1531 venne eretto l'attuale duomo, cui nel 1680 venne aggiunta la facciata concava barocca, che chiude il lato orientale della piazza, per mascherare l'asimmetria tra la piazza e il tempio. Al 1363 (ma molto alterata da interventi novecenteschi) risale la chiesa di San Pietro Martire costruita per i domenicani da Bartolino da Novara; conserva nella cripta il corpo del patrono, il Beato Matteo Carreri.

Musei

Il Museo del Tesoro del Duomo conserva ricche opere di oreficeria tra cui un preziosissimo reliquiario di scuola lombarda (1530 ca.), messali e codici miniati della fine del Quattrocento e pregevoli arazzi fiamminghi. Negli spazi espositivi del Castello sono ospitati la Pinacoteca Civica, con opere di pittori locali (sec. XIX-XX) e affreschi provenienti da varie chiese e palazzi, e il Museo della Calzatura “Pietro Bertolini”, dedicato alla storia e all'evoluzione della scarpa, con circa 300 esemplari di calzature dal sec. XV a oggi, attrezzi da lavoro, una sezione etnografica e una biblioteca.

Economia

La produzione delle calzature, documentata dal sec. XIV, costituisce il punto d'onore di Vigevano. All'industria calzaturiera, con relativo indotto, si sono affiancate aziende operanti nei settori metalmeccanico (macchine utensili, carpenterie, minuterie e stampi), robotico, elettrotecnico, cartotecnico, chimico, tessile (filati, tessuti e abbigliamento), alimentare (prodotti da forno, risiere, mulini, caseifici e salumifici), medicale e dei materiali per l'edilizia. Notevole sviluppo hanno il commercio e il terziario avanzato; numerosi i depositi logistici. Importante è l'agricoltura, con estese coltivazioni di riso, cereali, ortaggi e foraggi per l'allevamento bovino e suino; si praticano inoltre la pioppicoltura e il florovivaismo. Il notevole patrimonio storico e artistico attira un considerevole flusso turistico.

Curiosità e dintorni

In ottobre si tiene il Palio delle Contrade, rievocazione storica, con centinaia di figuranti, delle feste e dei giochi di corte al tempo degli Sforza. Numerose le manifestazioni culturali tra cui il Premio Letterario Nazionale “Città di Vigevano” (primavera), Musica in Castello (estate) e il Concorso Nazionale di Narrativa “Lucio Mastronardi” (ottobre). Nella cittadina nacquero il duca di Milano Ludovico il Moro (1452-1508), l'attrice Eleonora Duse (1858-1924) e lo scrittore Lucio Mastronardi (1930-1979), dal cui romanzo Il maestro di Vigevano (1962) venne tratto l'omonimo film, girato in città da Elio Petri.A poca distanza dal centro, su un alto terrazzo che sovrasta la valle del Ticino, è la Sforzesca, complesso fatto erigere da Ludovico il Moro nel 1486. Nata come residenza di caccia e di soggiorno estivo, ospitò Leonardo da Vinci, il quale vi progettò un sistema di canali d'irrigazione e di mulini ad acqua.

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora