elettroencefalografìa

sf. [sec. XX; elettro-+encefalografia]. Tecnica mediante la quale è possibile registrare le variazioni spontanee o indotte di potenziale elettrico dovute all'attività cerebrale. Tale registrazione (elettroencefalogramma) è effettuata applicando gli elettrodi su varie zone del cranio: le variazioni di potenziale rilevate vengono quindi registrate su un foglio di carta che scorre a velocità uniforme sul quale poggiano penne scriventi collegate agli elettrodi; l'ampiezza del tracciato è proporzionale alle variazioni di potenziale rilevate. Queste si possono raggruppare in diverse bande secondo la frequenza e l'ampiezza. Nella persona normale, a riposo e a occhi chiusi, le onde per lo più appartengono alla banda alfa, con una frequenza tra gli 8 e i 13 Hz. Le onde alfa scompaiono in caso di stimolazione improvvisa (reazione di arresto). Abbastanza frequenti sono le onde della banda beta (18-30 Hz). Più rare le onde della banda delta (0,5-3 Hz) e teta (4-7 Hz). L'elettroencefalografia si è rivelata uno strumento preziosissimo in campo diagnostico, soprattutto per ciò che riguarda l'epilessia. Trova comunque applicazione per la diagnosi di una vasta gamma di malattie cerebrali.

Trovi questo termine anche in:

Quiz

Mettiti alla prova!

Testa la tua conoscenza e quella dei tuoi amici.

Fai il quiz ora