Morsi di serpenti

In Italia l'unico serpente velenoso è la vipera, con quattro specie, di cui la più diffusa è la Vipera aspis. È riconoscibile da quelli innocui per la testa triangolare e larga, le pupille verticali, il corpo cilindrico e la coda corta. I due denti veleniferi producono sulla cute due ferite puntiformi distanti fra loro circa 1 centimetro.


Il morso della vipera provoca sintomi che variano con il passare del tempo trascorso dall'incidente.

La sensazione di puntura e la presenza dei due buchini circondati da un alone rosso sono seguite a distanza di una decina di minuti da segni locali, quali torpore e rossore, che progressivamente si estendono a tutta la zona del morso.

La pelle assume un aspetto marmorizzato e persiste dolore intenso. Dopo mezz'ora compaiono malessere, agitazione, angoscia, calo della pressione arteriosa e disturbi gastroenterici (crampi allo stomaco, vomito e diarrea), che se non curati possono portare a morte.

La situazione è più grave se il veleno è iniettato direttamente in un vaso sanguigno del capo o del collo, per la vicinanza del centro cardiorespiratorio e il conseguente pericolo di asfissia.