Il metaverso e le professioni del futuro

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La realtà virtuale non è una novità, ma i tempi sembrano ora maturi per dar vita a mondi che ognuno di noi potrà "vivere". Da qui la necessità di figure specializzate nei campi più diversi, cosa che darà una spinta a un settore professionale dalle potenzialità enormi.

Secondo quanto dichiarato in una relazione del Parlamento europeo, il mercato globale del metaverso potrebbe sfiorare i 600 miliardi di euro entro il 2030. Niente di strano, in fondo, visto che molte molte compagnie (dal gaming ai social media, ma non solo) stanno investendo da tempo in questo grande mondo virtuale, che rappresenta un'incredibile opportunità anche per la creazione di nuovi posti di lavoro.

Cos'è il metaverso

Prima di tutto è però opportuno fare un passo indietro, almeno fino alla nascita del metaverso. Il termine “metaverse” fu coniato da Neal Stephenson in Snow Crash, romanzo di fantascienza cyberpunk uscito nel 1992. Nel volume indicava una sorta di realtà virtuale condivisa tramite Internet, all’interno della quale si è rappresentati in 3D attraverso il proprio avatar: decisamente profetico. Visto che ci siamo, avatar è la resa anglosassone del termine avatāra, cioè la “discesa” di una divinità sulla Terra secondo il brahmanesimo e l’induismo. 

Il primo metaverso: Second Life

Da allora, il metaverso è tornato ciclicamente in romanzi e pellicole di fantascienza, con declinazioni distopiche, alienanti, perlopiù negative. Ma nel 2003 diventò realtà grazie a Second Life, piattaforma virtuale lanciata dalla società Linden Lab. Sembrava una rivoluzione, non lo fu: raggiunto nel 2013 il picco di 1,1 milioni di utenti regolari, Second Life si è poi stabilizzato su circa 800 mila, nell’indifferenza generale. 

Il revival della realtà virtuale

Il metaverso sta vivendo un revival, o meglio (è proprio il caso di dirlo) una second life grazie a Mark Zuckerberg e ad altri imprenditori tech che hanno deciso di investire nella realtà virtuale, che prevede l’utilizzo di speciali visori, occhiali per la realtà aumentata e altri dispositivi. Si tratta di un metaverso ancora in divenire: tutto dipenderà da come negli anni a venire saranno strutturati e intercorrelati i mondi virtuali dove gli utenti (anzi i loro avatar) si muoveranno e interagiranno, in base a come e quando le varie aziende decideranno di investire. Di sicuro, si creeranno interessanti opportunità di lavoro.

I lavori del futuro per e nel metaverso

Il metaverso rappresenta un universo tutto da costruire e, come ogni nuova "creazione" ha bisogno di "manodopera". Alcuni lavori legati alla realtà virtuale esistono già, altri oggi sembrano quasi inimmaginabili. Abbiamo voluto fare una breve lista delle possibilità lavorative che la realtà aumentata porterà con sé. 

Hardware designer

Gli hardware designer, che progettano dispositivi fisici come controller, auricolari e visori per la realtà virtuale, esistono già. Ma ne serviranno sempre di più: rendere confortevoli i supporti per accedere al metaverso, dato che gli utenti li indosseranno per periodi di tempo sempre maggiori (per lavoro o svago), sarà fondamentale.

Cybersecurity specialist

I malfattori esistono nel reale, come nel virtuale. Per ridurre attacchi informatici e frodi, servono figure esperte in sicurezza informatica, in grado di garantire la sicurezza delle reti e la protezione dei dati, il tutto con estrema prontezza, assicurando che leggi e protocolli vengano rispettati, aggiornati ed eventualmente ripensati per tutelare il più possibile il metaverso. 

Virtual reality designer

I virtual reality designer realizzano gli ambienti delle esperienze immersive della realtà virtuale, simulando e modellando le esperienze dell’utente e le interazioni con oggetti e servizi su quelle presenti nel mondo reale. Si tratta di professionisti già esistenti, di cui ci sarà sempre più bisogno in futuro. 

Crypto artist

L’arte non solo è soggettiva, ma anche (nel metaverso) virtuale. L’artista crittografico realizza, grazie alla tecnologia NFT, opere digitali tramite computer e software specifici, che poi vengono vendute sulle piattaforme virtuali, per soldi che - anche se espressi in cryptovalute - sono veri, verissimi.

Blockchain specialist

Questa figura si collega a quella precedente. Molto semplicemente, si tratta del professionista specializzato sulla blockchain, tecnologia che sta alla base dell’economia del metaverso.

Virtual space moderator

Si sono già verificati casi di utenti che hanno riferito di essere stati palpeggiati, sotto forma di avatar, da altri avatar in ambienti virtuali. Non si tratta di qualcosa di equiparabile a una molestia dal vivo, ma di sicuro non è piacevole. Da qui il bisogno di virtual space moderator, responsabili della gestione degli ambienti virtuali che dovranno garantire agli utenti uno spazio sicuro e accogliente, escludendo chi si rende responsabile di attività inammissibili, come il cyberbullismo e altri atteggiamenti antisociali.

Matteo Innocenti

Foto di apertura: 123rf