Nilde Iotti, la donna che ha cambiato l'Italia

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Fece parte dell'assemblea costituente e contribuì alla stesura della costituzione italiana. E da quel giorno Nilde Iotti non lasciò più la politica, diventando altresì la prima donna Presidente della Camera dei Deputati in Italia. Un primato che si ritrova anche nella durata del suo mandato: ricoprì l'incarico per quasi 13 anni.

Nilde Iotti è stata una delle figure più importanti della politica italiana. Nata il 10 aprile 1920 a Reggio Emilia, è stata membro del Partito Comunista Italiano (PCI) e ha avuto una lunga e illustre carriera politica. Iniziata nel 1938, quando si è unita alla Federazione Giovanile Comunista Italiana, durante la Seconda Guerra Mondiale è stata attivamente coinvolta nel movimento di resistenza italiano contro il regime fascista. Dopo la guerra, ha fatto parte dell’Assemblea costituente Italiana nel 1946, contribuendo alla stesura della Costituzione italiana. Iotti è stata una pioniera per le donne nella politica italiana e un simbolo del cambiamento del ruolo delle donne nella società. È morta il 4 dicembre 1999, all'età di 79 anni, per arresto cardiaco.

Chi era Nilde Iotti

Nilde Iotti nasce a Reggio Emilia il 10 aprile 1920. Figlia di un ferroviere e sindacalista socialista, Egidio, licenziato a causa del suo impegno politico, vive gli anni dell'adolescenza in un contesto di forti difficoltà economiche. Rimane orfana del padre nel 1934, ma prosegue gli studi grazie a borse di studio che le permettono di iscriversi all'Università Cattolica di Milano. Tra i suoi professori c'è anche Amintore Fanfani. Si laurea in lettere nel 1942.

Il suo ruolo da insegnante

Dopo la laurea, per poter esercitare la professione di insegnante, il 5 ottobre 1942 si iscrive al Partito Nazionale Fascista presso la Federazione dei Fasci Femminili di Reggio Emilia. Successivamente insegna anche in alcune scuole tecniche della sua provincia natale, concludendo la sua esperienza professionale nel 1946.

Gli anni della resistenza

La situazione politica italiana precipita dopo l'armistizio dell'08 settembre 1943. In quel periodo prende forma l'interesse di Nilde Iotti per la politica. Si avvicina al Partito Comunista Italiano e partecipa alla Resistenza. Si trasforma in una staffetta porta-ordini. In seguito, aderisce ai Gruppi di difesa della donna, formazione antifascista del Pci, diventandone un personaggio di spicco.

L'ingresso in politica di Nilde Iotti

Nel Dopoguerra Nilde Iotti viene eletta segretaria dell'Unione Donne Italiane di Reggio Emilia. Nella primavera del 1946 entra nel consiglio comunale della città come indipendente nelle file del Partito Comunista Italiano, aderendovi poco dopo.

Nel giugno dello stesso anno viene candidata ed eletta membro dell’Assemblea costituente, nella quale fa parte della Commissione dei 75, incaricata della stesura della Costituzione. In tale occasione, dice: «Questa Repubblica si può salvare. Ma, per questo, deve diventare la Repubblica della Costituzione». Entra alla Camera dei deputati nel 1948 e dal suo primo incarico continua a servire come parlamentare per molti anni. 

Il legame con Palmiro Togliatti

La carriera politica di Nilde Iotti contamina anche la sua vita sentimentale. Infatti, nel 1946 inizia a Roma la sua relazione con il Segretario Nazionale del PCI, Palmiro Togliatti, di 27 anni più anziano e già sposato con Rita Montagnana, anche lei membro dell’Assemblea costituente. La coppia ha anche un figlio, Aldo.

Iotti e Togliatti rimarranno insieme fino alla morte del leader comunista, nel 1964. Il loro legame diviene pubblico in concomitanza dell'attentato del 1948 ai danni di Togliatti. Con Iotti chiedono e ottengono l'affidamento di una bambina, Marisa Malagoli, sorella minore di uno dei sei operai uccisi a Modena da agenti della Celere il 9 gennaio 1950, nel corso di una manifestazione operaia.

La prima donna Presidente della Camera dei deputati in Italia

Rieletta nel 1948 alla Camera dei deputati, siede tra i banchi di Montecitorio ininterrottamente sino al 1999. Per lungo tempo ne presiedette l'Assemblea. Infatti, Iotti viene eletta prima Presidente della Camera dei deputati per tre volte consecutive, ricoprendo così quella carica per quasi tredici anni, dal 1979 al 1992. Nessuno nella storia d'Italia ha ancora raggiunto il suo primato, esercitato coniugando alla guida imparziale della Camera una strenua difesa del parlamentarismo. Il primato fu reso possibile anche grazie al clima di distensione tra Democrazia Cristiana e Partito Comunista Italiano. 

Nel suo discorso di insediamento Nilde Iotti pone al centro la figura della donna nella società, l'imparzialità politica e le misure necessarie per combattere il terrorismo. «Io stessa - non ve lo nascondo - vivo quasi in modo emblematico questo momento, avvertendo in esso un significato profondo, che supera la mia persona e investe milioni di donne che attraverso lotte faticose, pazienti e tenaci si sono aperte la strada verso la loro emancipazione».

Nilde Iotti e i cattolici

Entra a far parte della Commissione Affari Costituzionali, incentrando la sua attività sulla rilevanza del ruolo femminile nel mondo del lavoro e delle relazioni familiari. Dichiara: «Se dovessimo considerare la mole di lavoro compiuto dalle casalinghe nel complesso della loro vita, ci troveremmo di fronte a cifre di ore lavorative superiori a quelle delle donne occupate nelle fabbriche e nei campi». Si impegna per la riforma delle norme civili, come l'introduzione del divorzio. Si impegna per mantenere il risultato ottenuto anche col referendum abrogativo del 1974, voluto dai cattolici e democristiani.

Iotti considera i cattolici come persone dalla grande forza morale, il cui pensiero «è qualcosa che conta». Non li considera nemici, ma «solo avversari sul piano politico».

L'impegno politico

La carriera politica di Nilde Iotti si contraddistingue per l'impegno per la giustizia sociale, l'uguaglianza e la difesa dei diritti dei lavoratori. È rimasta attiva in politica fino al suo ritiro nel 1994. Il suo contributo e il suo ruolo come leader femminile hanno lasciato un'impronta duratura sul panorama politico del Paese. Rinuncia a tutti gli incarichi il 18 novembre 1999 a causa di gravi problemi di salute.

La morte di Nilde Iotti

Pochi giorni dopo le sue dimissioni, Nilde Iotti muore il 4 dicembre 1999. Ha 79 anni. A stroncarla, un arresto cardiaco. Da atea, vengono disposti funerali di Stato con rito civile. Oggi riposa presso il Cimitero del Verano di Roma, al famedio del Pci, Nuovo Reparto, riquadro 8 distinti, entrata Portonaccio.

Stefania Leo

Foto di apertura: LaPresse / Publifoto