Joan Baez: la vera storia della "madonna del folk"

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La storia di Joan Baez, artista straordinaria che con le sue canzoni e le sue lotte ha acceso il fuoco rivoluzionario che dagli anni Sessanta ha reso l’umanità consapevole dei propri diritti e doveri.

Cantautrice folk e interprete di cover di successo, nota anche per la relazione artistica e sentimentale con Bob Dylan, nonché attivista impegnata nei diritti civili e nel pacifismo. Joan Baez ha vissuto tante vite, sempre in prima linea, imbracciando la sua chitarra. Ecco le cose da sapere sulla “Madonna scalza del folk”. 

Chi è Joan Baez?

Figlia di un fisico messicano e di una professoressa di letteratura scozzese, Joan Baez nasce a New York il 9 gennaio 1941. Fin da giovanissima suona l’ukulele e a 16 anni acquista la prima chitarra. Alla fine degli Anni 50 inizia a esibirsi nei locali di Boston, città al centro della scena musicale folk dove si è trasferita con la famiglia. Riesce a farsi notare e nel 1959 viene invitata a partecipare al Newport Folk Festival, che di fatto dà inizio alla sua carriera. Capelli lunghi, inconfondibile vibrati e piedi nudi sul palco: dopo la sua esibizione in molti iniziano a parlare di una “barefoot Madonna” (Madonna scalza) dalla voce straordinaria. 

Il debutto negli anni '60

Nel 1960 incide il primo album solista (ne registrerà in tutto 50 durante la carriera) per la Vanguard Records, una raccolta di ballate blues e folk per sola voce e chitarra intitolato Joan Baez, che trova un moderato successo. Più fortunato il secondo album, Joan Baez, Vol. che diventa disco d’oro. Nel corso degli Anni 60, Joan Baez si afferma come interprete, prima negli States e poi nel resto del mondo (nel 1965 entra per la prima volta nella top ten nel Regno Unito), affiancando l’attività di cantante a quella di attivista. Influenzata dal compagno dell’epoca Bob Dylan, inizia anche a comporre alcune canzoni e nel 1969, dopo l’esibizione al celeberrimo festival musicale, si guadagna l’appellativo di “usignolo di Woodstock”. Principalmente folksinger, nel corso della carriera Joan Baez ha spaziato in tanti altri generi, scrivendo tantissimi brani e continuando a interpretarne altri di amici e colleghi, dal già citato Bob Dylan a Woody Guthrie, fino a Leonard Cohen, Mark Knopfler e Rolling Stones.  

Le canzoni più iconiche di Joan Baez

Tra le canzoni più iconiche di Joan Baez c’è la sua versione di We Shall Overcome, canzone di protesta pacifista che, registrata e cantata dall’artista in numerose marce a partire dal 1963, è diventata inno del movimento per i diritti civili negli Stati Uniti. Merita di essere citata anche The Night They Drove Old Dixie Down, incisa dai canadesi The Band ma diventata un successo reinterpretata da Joan Baez. Impossibile non ricordare poi Here's to You, con musica di Ennio Morricone, dedicata a Sacco e Vanzetti, così come Diamonds and Rust, che scritta nel 1975 descrive la relazione che la cantante aveva avuto anni prima con Dylan. 

Joan Baez attivista politica e sociale

Nel corso dei decenni Joan Baez ha sostenuto tantissime cause: il suo primo atto di disobbedienza civile risale al 1956, quando al liceo rifiuta di lasciare la sua classe durante una simulazione di evacuazione per attacco aereo. Amica di Martin Luther King e paladina dei diritti umani, è nota in particolar modo per l'opposizione alla guerra del Vietnam. Pacifista convinta, ha inoltre avuto un ruolo di primo piano nelle battaglie per i diritti civili degli omosessuali e per l’abolizione della pena di morte, così come in numerose cause ambientaliste: nel 1998, insieme all'amica Bonnie Raitt, è persino salita cima a una sequoia per fare visita all'attivista Julia Butterly Hill.

La storia d'amore e l'eterno legame con Bob Dylan

Entrambi agli inizi della carriera e accomunati dall’impegno civile, Joan Baez e Bob Dylan si sono conosciuti nel 1961 al Gerde’s Folk City nel Greenwich Village, dando vita a un legame artistico diventato ben presto (anche) sentimentale: è stato proprio l’incontro con Dylan a politicizzare definitivamente il repertorio di Baez, che ha avuto nell’ex compagno uno dei principali parolieri anche dopo il tradimento che ha segnato la fine della loro relazione. Nel corso dei decenni, pur senza ritorni di fiamma, i due hanno collaborato a più riprese, andando persino in tour insieme. Diamonds & Rust, dall'omonimo album di Joan Baez del 1975, ricorda in modo esplicito i sentimenti dell’artista per Dylan, che a sua volta sarebbe stato ispirato dall’ex compagna per Visions of Johanna.

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LaPresse

5 cose che non sai su Joan Baez

  1. Da piccola si è spostata spesso a seconda degli incarichi del padre, che lavorava nell’assistenza sanitaria e per l’Unesco: Joan Baez ha vissuto un’infanzia nomade tra Inghilterra, Francia, Svizzera, Spagna, Canada e Medio Oriente, Iraq compreso. Qui, in particolare, è stata  segnata profondamente dalle condizioni miserevoli della popolazione di Baghdad. 
  2. Joan Baez è sorella maggiore di Mimi Fariña, cantautrice e attivista (scomparsa nel 2001) che, in coppia con il marito Richard ma anche da solista, ha realizzato diversi influenti album folk negli Anni 60.
  3. Tra le tante cover realizzate da Joan Baez nel corso della carriera c’è anche quella di C’era un ragazzo che come me amava i Beatles e i Rolling Stones, celebre brano di protesta contro la guerra dei Vietnam interpretato da Gianni Morandi
  4. Negli Anni 80 ha avuto una relazione con il cofondatore della Apple Steve Jobs, più giovane di lei di 14 anni. 
  5. Joan Baez ha un'estensione vocale di tre ottave (con un particolarissimo rapido vibrato): una voce da vera soprano. 

Frasi celebri di Joan Baez

  • «Non si può scegliere il modo di morire. E nemmeno il giorno. Si può soltanto decidere come vivere. Ora». 
  • « Voglio essere ricordata innanzitutto come attivista politica e sociale e poi come cantante folk».
  • « L'azione è l'antidoto della disperazione». 

 

Matteo Innocenti