Perché in Russia si celebra la Giornata della Vittoria?

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Dallo scoppio della guerra in Ucraina, Putin ha sempre rievocato una data di memoria sovietica: il 9 maggio. Questo giorno è legato all'anno 1945 e segna la capitolazione del Terzo Reich davanti all'Armata Rossa del generale Zhukov. Caduta in disgrazia dopo la fine dell’Urss la celebrazione è stata reintrodotta nel 2005 per rilanciare lo spirito nazionalista. Questo giorno è chiamato Giornata della Vittoria.

Cos’è la Giornata della Vittoria

La Giornata della Vittoria celebrava la grandezza dell'Unione Sovietica, ricordando la fine delle ostilità tra Russia e la Germania del Terzo Reich. Veniva celebrata il 9 maggio in ricordo della firma della resa del feldmaresciallo Wilhelm Keitel al condottiero dell’Armata Rossa Georgij Zhukov. La prima parata si tenne a giugno 1945, facendo sfilare i reparti reduci dal fronte europeo.

Ci sono diversi simboli legati alla Giornata della Vittoria. C'è la medaglia della Vittoria, tempestata di diamanti e meritata solo da una dozzina di persone. In questa giornata si canta la canzone “Giorno della Vittoria” eseguita da Lev Leschenko. Si mangia la polenta distribuita da cucine da campo modello anni ’40 nelle strade. Si indossa il nastrino nero-arancio dei reggimenti di guardia, diventato l’emblema anche dei separatisti filo-russi nell’Est ucraino. Inoltre, il Cremlino ha fatto anche riapparire sui manifesti e sui distintivi la figura di Stalin. 

Cosa si celebra

Dopo 20 anni, nel 1965 il Cremlino rese la Giornata della Vittoria una festa nazionale, celebrata in ossequio alle coreografie tipiche dell’Urss, per esaltare la grandezza dell'Unione  Sovietica. La decadenza dell'Urss fece passare in secondo piano la memoria storica legata alla ricorrenza. 

I Paesi in cui si festeggia

Oggi la data è ancora considerata festa nazionale in diversi Paesi. Oltre che in Russia, la Giornata della Vittoria è celebrata anche in Armenia, Azerbaigian, Bielorussia, Bulgaria, Bosnia ed Erzegovina, Georgia, Israele, Kazakistan, Kirghizistan, Moldavia, Montenegro, Serbia, Tagikistan, Turkmenistan, Uzbekistan. Si festeggia in modo non ufficiale anche in Estonia, Lettonia, Lituania. 

Putin e la Giornata della Vittoria

Da sempre Putin ha fatto del contributo dato dalla Russia alla sconfitta del nazismo uno degli argomenti fondanti della sua retorica politica. Si tratta di un'occasione per ribadire il carattere vittorioso del suo Paese, oggi come oggi isolato e in piena crisi economica. È stato l'attuale presidente a ridare importanza alla ricorrenza, ritornata festa nazionale nel 2005. I russi rivendicano in particolare il contributo di vite umane pagato durante il conflitto, costato alla Russia 28 milioni di morti. In più, i soldati russi sono stati i primi a entrare a Berlino e a issare la bandiera sovietica sul tetto del Reichstag. Il fronte orientale si aprì il 22 giugno 1941, quando Hitler diede il via all'operazione Barbarossa, cioè l’invasione dei territori dell’Urss

Parata militare del 2022: voci e simbologie

Per un breve periodo, poche settimane dopo lo scoppio della guerra tra Russia e Ucraina, era circolata la voce che il conflitto si sarebbe concluso proprio il 9 maggio. Con il passare delle settimane però, queste voci si sono spente, nonostante si guardi a questa data ancora con una certa attenzione, complice anche il fatto che Putin abbia già dimostrato il grande interesse per le ricorrenze e le simbologie.

Per questo la parata non rinuncerà sicuramente alla sua imponenza. Il ministero della Difesa russo ha pubblicato una mappa interattiva della manifestazione, che mostra 33 colonne in marcia di truppe russe, cadetti e membri delle agenzie di sicurezza. La colonna meccanizzata includerà 131 veicoli, tra cui carri armati T-14 Armata e sistemi di difesa aerea S-400. La parte aerea della parata coinvolgerà 77 velivoli, inclusi i bombardieri a lungo raggio Tu-22M3, i caccia Su-57, nonché elicotteri d'attacco e da trasporto. È prevista inoltre una coreografia aerea in cui otto MiG-29SMT si alzeranno in volo sulla Piazza Rossa di Mosca per formare la lettera "Z", simbolo della guerra combattuta dalla Russia contro l’Ucraina

Assenti per quest’anno i leader internazionali, dal momento che il Cremlino ha deciso di non invitare nessuno, neppure i paesi alleati.