Il panorama artistico europeo

Nel panorama europeo degli anni Trenta occupa un posto di rilievo lo scultore svizzero A. Giacometti. All'insegna dell'astrazione, si costituisce a Parigi il gruppo Abstraction-création (astrazione-creazione). Nel secondo dopoguerra invece si affermano internazionalmente artisti britannici come F. Bacon, V. Pasmore, G. Sutherland e B. Nicholson, che operano soprattutto individualmente e non sono quindi riconducibili ad alcuna scuola.

 

Alberto Giacometti

Lo scultore e pittore svizzero Alberto Giacometti (Stampa 1901 - Coira 1966), dopo un soggiorno in Italia, nel 1922 si stabilì a Parigi. Attratto dall'arte africana e attento alla lezione cubista, Giacometti eseguì dal 1925 al 1932 una serie di gessi (Sfera sospesa, 1930, Zurigo, Kunsthaus), la cui fantasia inventiva interessò il gruppo dei surrealisti. Dal 1935 iniziò il suo periodo più ricco e travagliato di ricerche tese ad approfondire l'analisi dell'oggetto e a tradurre le emozioni interiori; nasce così l'ossessione delle sue figure scarne e fantastiche, spesso filiformi, come consumate dallo spazio vuoto che le circonda (Donna in piedi e Un uomo che cammina sotto la pioggia, 1948, Winterthur, Kunstverein; Uomo che segnala, Londra, Tate Gallery).

 

Abstraction-création

Il gruppo Abstraction-création fu fondato dal pittore francese Auguste Herbin (1882-1960) e dallo scultore, pittore e architetto belga Vantongerloo (1886-1965) dopo lo scioglimento del gruppo Cercle et carré (costituitosi a Parigi nel 1930 con l'intento di opporre al surrealismo l'arte astratta). Rappresentò un punto di convergenza, all'insegna dell'astrattismo, di una numerosa ed eterogenea schiera di pittori, scultori e architetti del Bauhaus in esilio come V. Kandinskij e gli italiani Lucio Fontana (1899-1968) e Osvaldo Licini (1894-1958). Furono organizzate mostre collettive e fu pubblicato un album annuale che uscì dal 1932 al 1936, data di scioglimento del gruppo.

 

Francis Bacon e Victor Pasmore

Il pittore irlandese Francis Bacon (Dublino 1909 - Madrid 1992) condusse una serie di esperienze influenzate da M. Ernst e P. Picasso, e negli anni 1944-46 approdò agli studi, in cui la figura umana, attraverso graduali processi di sfocature, dissolvenze, dilatazioni prospettiche, è portata a un'angosciosa trasfigurazione formale e psicologica. Inquietanti documenti critici sulla società contemporanea sono gli studi per una Crocifissione (1945), per i ritratti di Innocenzo X da Velázquez (1951) e di Van Gogh (1956-57). È considerato tra i maggiori rappresentanti della pittura inglese contemporanea.

Victor Pasmore (1908-1998) si dedicò alla pittura come autodidatta nel 1938, formando con altri artisti l'Euston Road School in polemica con il surrealismo. Realista fino al 1948-49, è passato a un rigoroso astrattismo di ispirazione costruttivista. Tra le sue opere: Il Tamigi a Chiswick (1943, Londra, Tate Gallery); Lo studio di Ingres (1944-46, Hytle, collezione privata); Astrazione in bianco, nero, rosso indiano e lilla (1957, Londra, Tate Gallery).

 

Graham Sutherland e Ben Nicholson

Graham Sutherland (Londra 1903-1980) accentrò il suo primo periodo pittorico (1935-49) sul paesaggio inglese, nel quale confluiscono sia il romanticismo inglese sia richiami al surrealismo. La Crocifissione (1944) per la chiesa di S. Matteo a Northampton segna il distacco dell'artista dalla pittura di paesaggio. Alla fine degli anni Quaranta, ispirandosi a problemi di più drammatica realtà, pervenne a una sorta di linguaggio espressionista nei ritratti e nelle opere sacre (Cristo in gloria, arazzo, 1955-61, cattedrale di Coventry).

Ben Nicholson (Denham, Buckinghamshire 1894 - Londra 1982) si formò a contatto dell'ambiente culturale francese partecipando al gruppo Abstraction-création e assimilando influenze del cubismo purista, arricchite da quelle del costruttivismo e dall'opera di P. Mondrian. Tra le sue opere più significative: Rilievo dipinto (1939, New York, Museum of Modern Art); St Ives in Cornovaglia (Londra, Tate Gallery).