La teoria cromosomica dell'eredità

La teoria cromosomica dell'eredità, secondo la quale i cromosomi sono la sede dei geni, si fonda sui seguenti presupposti:

  1. la stretta analogia tra il comportamento dei cromosomi durante la meiosi e quello dei geni, previsto dalle leggi di Mendel;
  2. la presenza dei cromosomi nei gameti;
  3. la presenza di un cromosoma materno e di uno paterno nelle cellule somatiche.

Diverse sono le prove a sostegno di questa teoria emerse da studi sul moscerino dell'aceto. Il biologo statunitense T. Morgan (1866-1945), sperimentando numerosi incroci dell'insetto, dimostrò l'esistenza di un legame fisico tra il gene responsabile del colore dell'occhio del moscerino e un determinato cromosoma.

Un altro tipo di indagine fu compiuta sui cromosomi giganti delle ghiandole salivari dell'insetto, che per le loro dimensioni e per il fatto di essere sempre despiralizzati sono ben visibili al microscopio ottico, dove appaiono costituiti da bande alternate chiare e scure. Dalla loro osservazione si poté appurare che l'assenza ereditaria di certi geni è associata alla scomparsa fisica di determinate bande.