Critica e storiografia

Jules Michelet

Jules Michelet (1798-1874), figlio di un umile artigiano parigino, compì studi brillanti pur lavorando nella bottega paterna. Divenuto professore di storia (1822), si dedicò appassionatamente alla ricerca, animata dalla convinta adesione alle idee liberali. Nel 1831 pubblicò l'Introduction à l'histoire universelle (Introduzione alla storia universale, 1831), in cui sostiene una concezione della storia come movimento dinamico sorretto dall'energia popolare contro il dispotismo. Seguirono numerose opere, tra cui: Histoire de France (1833-46, 1855-67); Histoire de la Révolution française (1847-48); Le procès des Templiers (Il processo ai Templari, 1841, 1850); Histoire du XIX siècle (1872-75). L'opera di Michelet è una mirabile sintesi di ispirazione romantica, amore per la "grande Francia" e passione per l'umanità. La storia deve cogliere il movimento spirituale che sottende i fatti e i gesti, deve proporsi "la risurrezione della vita", deve ricreare il passato attraverso il documento, il simbolo e la poesia. La sua prosa appassionata e veemente, la sua energia visionaria fanno di molti suoi saggi una vibrante opera letteraria.