L'ellenismo

In sintesi

L'ellenismo: origine del termineIl termine 'ellenismo' fu usato per la prima volta dallo storico J. Gustav Droysen per indicare il processo di diffusione della lingua e della cultura greca nel Mediterraneo e nel Vicino Oriente, a seguito delle conquiste di Alessandro Magno. Dopo la morte del condottiero, il vasto impero che aveva formato si disgregò e si costituirono cinque Regni Ellenistici che, dopo circa due secoli, caddero sotto il dominio di Roma.
La condizione politico economica e socialeIn Grecia, tramonta la civiltà della polis, insieme con gli ideali che l'avevano costituita. Nei nuovi centri culturali (Antiochia, Pergamo, Pella e soprattutto Alessandria) si osserva un nuovo rapporto tra cittadino e società: l'uomo greco abbandona il ruolo di protagonista della vita politica (polites) e diviene un semplice suddito inserito tra gruppi di etnie diverse, un individuo (idiotes) che si rifugia nella dimensione privata del proprio io. Oltre all'individualismo e al cosmopolitismo, questo momento si caratterizza per un forte sviluppo economico, a cui si accompagna un aumento della produzione di libri per rispondere alle esigenze del nuovo ceto medio.
Il contesto culturaleLa produzione letteraria non è più espressione della vita comunitaria della polis ma piuttosto un fenomeno dipendente dal mecenatismo delle corti; la fruizione diventa soprattutto privata e individuale; da qui negli argomenti scelti dal poeta l'interesse per il mondo degli affetti descritto con toni realistici. Il ripiegamento su se stessi e l'affermazione sempre più marcata dell'individualismo si manifestano anche nel campo della filosofia con l'affermarsi di Epicureismo, Stoicismo e Scetticismo (filosofie “etiche”) e nel graduale abbandono delle religioni tradizionali per nuovi culti orientali (culti di Cibele, Iside, Mitra).
Il nuovo clima intellettuale

La comunicazione orale perde importanza e viene sostituita quasi completamente da quella scritta e il libro, diventa lo strumento privilegiato per la fruizione di opere letterarie; di conseguenza cambia anche il rapporto dell'uomo con la letteratura. Nasce una nuova idea di arte (“arte per l'arte”), secondo la quale i contenuti ed il fine etico si separano dall'ideale estetico perseguito. L'opera poetica è il risultato di un fine lavoro di erudizione e di ricercatezza formale e diviene strettamente legata all'analisi filologica.

La nascita della filologiaLa filologia nasce presso la Biblioteca di Alessandria d'Egitto e abbraccia varie discipline (dall'astronomia alla geografia, dalla filosofia alla medicina) e si occupa dell'interpretazione e della catalogazione dei testi. Il primo studioso a definirsi filologo è Eratostene di Cirene.
I nuovi generi letterari

In poesia, i generi propri dell'età arcaica e classica lasciano il posto a forme nuove: l'epillio, l'idillio, il mimo, la Commedia Nuova, l'elegia amorosa, l'epigramma, il poema didascalico. In prosa, la novità più importante è la nascita della koinè diálektos (lingua “comune”) e il superamento delle peculiarità dialettali per avvicinare un maggior numero di persone ed ampliare il pubblico dei fruitori.