Approfondimenti

  • La Riforma e le rivoluzioni della stampa

La Riforma e le rivoluzioni della stampa

L'apparizione e la diffusione del libro a stampa determinano diverse rivoluzioni che meritano di essere collocate all'origine dell'età moderna, accanto alla scoperta dell'America. La prima e forse la più importante rivoluzione risiede nel passaggio dal corsivo a mano al carattere a stampa. Ne deriva una formalizzazione e standardizzazione della lingua scritta che si rivela decisiva per la definizione delle lingue nazionali [...]. La seconda rivoluzione riguarda l'aumento quantitativo della produzione libraria e della sua circolazione, anche al di fuori degli ambiti accademici e religiosi. La natura portatile e riproducibile del libro si rivela congeniale ad ambienti urbani in espansione – radicalmente diversi da monasteri e università per movimento, scambi, promiscuità – e facilita un accesso individuale più libero alla cultura. Attraverso i libri uomini lontani tra loro si sentono cittadini di una stessa “repubblica delle lettere” che attraversa le frontiere nazionali nel segno di un amore comune per la scienza e la cultura [...].

Il primo riflesso storico di questo processo lo si vede nel diffondersi del movimento di Riforma religiosa, dopo che Martin Lutero ha affisso le sue proposizioni sulla porta della Schlossekirche di Wittenberg il 31 ottobre 1517. Nel 1525 si stampano in Germania 498 libri: di questi ben 183 sono scritti da Lutero. Il rapporto tra stampa e Riforma è duplice: non soltanto la prima fornisce un mezzo di comunicazione più rapido ed efficace alla seconda, ma l'ampliamento della circolazione libraria predispone anche un ambiente più favorevole a una appropriazione individuale delle verità religiose o scientifiche [...].

La terza rivoluzione concerne la sfera dei comportamenti e delle psicologie individuali. L'avvento della stampa segna il sorgere di una nuova autorità, più diffusa e influente, della lingua scritta rispetto a quella parlata: “l'uomo tipografico” si caratterizza per la possibilità di vedere – oltre che ascoltare – la propria lingua attraverso l'accesso a un prodotto seriale e meccanizzato come il libro.

Giovanni Gozzini, Storia del giornalismo, Bruno Mondadori, Milano 2000, pp. 6-7.