Lo sviluppo emotivo

Il sistema emotivo è presente nei bambini fin dalla nascita, in quanto si basa su processi biologici precodificati e automatici che forniscono risposte indispensabili per la sopravvivenza dell'individuo. Essenzialmente le reazioni emotive riscontrabili alla nascita consistono in reazioni edoniche sulla bipolarità piacere-disgusto a livello gustativo, a reazioni di trasalimento in risposta a stimoli sonori o luminosi particolarmente forti o improvvisi, manifestazioni di sconforto in presenza di stimolazioni dolorose. Terminato, più o meno in corrispondenza del secondo mese di vita, questo primo periodo, l'espressione e la gestione dell'emotività assume gradatamente livelli più articolati e sofisticati, seguendo sempre una precisa sequenza evolutiva.

Tra i due mesi e l'anno di vita i bambini iniziano ad utilizzare le espressioni emotive a livello comunicativo e sociale (valutazione degli stimoli emotigeni e delle loro cause, nonché impiego delle espressioni emotive per manifestare bisogni). Questa gestione di primo livello è un antecedente diretto dell'abilità nel rapportarsi e far fronte agli stimoli in maniera che sia coerente con i propri scopi. È in questo periodo che fa la sua comparsa il sorriso sociale, attivato dai toni alti dell'eloquio (caratteristici tra l'altro emozioni primarie quali la gioia) e dalla vicinanza di volti umani.

Successivamente fanno la loro comparsa le espressioni facciali di altre emozioni quali la sorpresa (6/10 settimane), il binomio gioia-tristezza e la rabbia (3/4 mesi), la collera conseguente a un'esperienza frustrante (7 mesi), la paura e la circospezione davanti a stimoli avvertiti come ambigui, nuovi o pericolosi, e la paura davanti agli estranei compaiono prevedibilmente insieme alla locomozione(5/9 mesi).

L'ultima fase dello sviluppo emotivo del bambino (successivamente al primo anno di vita) riguarda la comparsa di emozioni sociali quali la colpa, la vergogna, la timidezza, il disprezzo. Tali emozioni vengono definite “sociali” in quanto al contrario delle emozioni primarie vengono apprese dal contesto culturale di riferimento e riguardano la valutazione che il bambino, conseguentemente alle esperienze derivate dalla socializzazione, impara a dare di sé e degli altri.

Nei mesi successivi compaiono emozioni più articolate, atte ad esprimere sentimenti complessi e denominate di conseguenza emozioni miste.

Sperimentando e imparando a confrontarsi con le espressioni emotive e gli stimoli emotigeni il bambino può essere considerato un soggetto emotivamente e affettivamente competente a tutti gli effetti.