La lirica ionico-attica

In sintesi

La società delle colonie dell'Asia MinoreTra l'VIII e il VI sec a.C. le colonie ioniche ebbero un grande sviluppo economico e forti trasformazioni socio-politiche, tra cui l'ascesa di nuovi gruppi sociali (il démos) in lotta con l'aristocrazia terriera dominante (gli aristói). La lirica ionica fu prevalentemente monodica e recitata davanti ad un pubblico ristretto di etáiroi (compagni) riuniti a simposio.
Archiloco(Isola di Paro prima metà VII sec.), fu probabilmente costretto dalla povertà ad arruolarsi come soldato mercenario, come appare dai temi trattati (guerra, vino e sofferenza umana); ha lasciato anche alcune liriche erotiche dedicate all'amata Neobule.
Mimnermo(Colofone o Smirne, tra il VII e il VI sec. a.C.) la tradizione lo considerò un flautista ma di nobili origini (come attesta il significato del suo nome). Due le opere principali: la Nannò, raccolta di carmi d'amore, e la Smirneide, poemetto storico sulla fondazione di Smirne. Sono pervenute anche alcune rime sparse su temi come lo scorrere del tempo, la morte e la giovinezza sfiorita.
Semonide di Amorgo(VII-VI sec. a.C.) compose in giambi una Satira delle Donne divenuta celebre per il tono pungente. Pur proseguendo la tradizione del grande Archiloco, se ne distanzia per la minore tensione emotiva e stilistica e per una narrazione più piana ed oggettiva.
Solone(Atene ca 640-560 a.C.) primo statista e poeta ateniese. Dopo l'arcontato del 594 a.C. e le riforme realizzate, si allontanò da Atene per dieci anni. Ai temi etici (per esempio celebrazione del valore della giustizia nell'Elegia alle Muse) alterna motivi di riflessione personale (gioie e dolori, vecchiaia e morte).
Ipponatte(Efeso seconda metà VI sec a.C.) fu il giambografo che inventò il nuovo piede metrico chiamato coliambo o scazonte. Celebre per le descrizioni realistiche della sua vita ridotta in miseria e della sua "topica" povertà.
Teognide(Megara seconda metà VI sec. a.C.) fece parte dell'aristocrazia terriera opponendosi ai nuovi ceti emergenti. Per questo gli furono confiscati i beni e poi fu costretto all'esilio, prima a Sparta poi in Sicilia. Il Corpus Theognideum comprende 1389 versi tra cui molti spuri (v. sfreghís): la maggior parte sono elegie didascaliche da cui emergono le preoccupazioni del poeta, la nostalgia per il passato e lo sdegno per il presente.
Anacreonte(Teo ca 570-? ca 485 a.c.) poeta itinerante e spesso ospite presso importanti corti regali. Sono pervenuti solo 300 versi di tema erotico o conviviale, dai toni sereni e misurati. Spurie le 62 liriche dette Anacreontiche.