Cèrvi, Gino

attore teatrale e cinematografico italiano (Bologna 1901-Punta Ala 1974). Figlio di Antonio (Casalbuttano 1862-Bologna 1923), che fu critico drammatico del quotidiano bolognese Il Resto del Carlino dal 1889 al 1923, fu presente con eguale intensità sulle scene (dal 1924), sugli schermi (dal 1930) e in televisione (con il personaggio del commissario Maigret di Simenon). Si affermò nell'interpretazione di personaggi fortemente caratterizzati, come quelli teatrali di Falstaff (1939) in Le allegre comari di Windsor di Shakespeare, di Cirano, del re in Becket e il suo re di J. Anouilh. Tra le sue interpretazioni cinematografiche nel periodo bellico la più prestigiosa fu senz'altro Quattro passi tra le nuvole (1942) di A. Blasetti. Nel dopoguerra la sua popolarità crebbe enormemente grazie ai film della serie di Don Camillo tratti da Guareschi, specchio di una realtà di provincia divisa dalla passione politica. Negli anni Cinquanta e Sessanta rivestì ruoli di rilievo ne La signora senza camelie (1953) di M. Antonioni, ne La lunga notte del '43 (1960) di F. Vancini e in Anni ruggenti (1962) di L. Zampa.

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