Celan, Paul

poeta tedesco di origine ebraica (Černovcy, Bucovina, 1920-Parigi 1970). Cittadino romeno, figlio di genitori tedeschi, nel 1940 riuscì a fuggire dalle persecuzioni naziste. Dopo la guerra, nel 1947, si trasferì a Vienna e l'anno dopo a Parigi. Nel 1960 ottenne il premio Büchner. Fu traduttore magistrale di Cocteau, di Rimbaud e dei russi Blok ed Esenin, ed è uno dei più grandi poeti tedeschi del secondo dopoguerra. Le suggestioni del mondo slavo ed ebraico, del simbolismo e del surrealismo francese e di Rilke si fondono compiutamente nella singolarità della “poesia pura” di Celan. La prima prova fu Der Sand aus den Urnen (1949; La sabbia dalle urne), trasfusa poi in Mohn und Gedächtnis (1952; Papavero e memoria), che comprende anche il famoso ciclo Todesfuge (Fuga di morte), dove l'orrore delle persecuzioni degli Ebrei si traduce in un'ossessionante “fuga” musicale. Seguirono Sprachgitter (1959; Cancelli di parole), Der Meridian (1961; Il meridiano), Die Niemandsrose (1963; La rosa di nessuno), Fadensonnen (1968; Soli filiformi) e, alla vigilia del suicidio, Lichtzwang (Obbligo di tenere accesa la luce), sintesi sublimata e oscura della segregazione in clinica nell'imminenza della morte. Postumo è uscito Zeitgehöft (1976; La fattoria del tempo).

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