Montanèlli, Indro

giornalista e scrittore italiano (Fucecchio 1909-Milano 2001). Laureatosi in Giurisprudenza e in Scienze Politiche, emigrò in Francia, dove frequentò la Sorbona e lavorò come cronista al Paris Soir, e poi negli USA. Esordì in Italia come giornalista nel 1934 con un articolo su Byron e il cattolicesimo, pubblicato sul Frontespizioemph>. Nel 1935, volontario nella guerra d'Africa, scrisse un diario, Ventesimo battaglione eritreo, che meritò nel 1936 una recensione di Ugo Ojetti sul Corriere della Sera. Inviato del Messaggero nel 1937 in Spagna, un suo articolo sulla guerra civile gli procurò l'accusa di disfattismo: fu espulso dal Partito fascista, radiato dall'albo dei giornalisti e designato a insegnare all'Istituto italiano di cultura a Tallinn, in Estonia. Tornato in Italia fu inviato speciale sul fronte russo-finlandese (1939-40) per il Corriere della Sera, giornale per cui da Berlino nel 1939 scrisse un lungo servizio sulla dichiarazione di guerra di Hitler all'Inghilterra e alla Francia. Arrestato con l'accusa di aver scritto articoli ironici sugli amori di Mussolini e condannato a morte dai nazi-fascisti, riuscì a evadere nel 1944. Finita la guerra tornò al ruolo di grande inviato per il Corriere della Sera, quotidiano che lasciava solo nel 1973 per contrasti con la linea editoriale del tempo. Dopo aver fondato Il Giornale Nuovo (1974), ne abbandonò la direzione nel 1994 per dar vita e dirigere un altro quotidiano, La Voce, che cessava le pubblicazioni nel 1995. Nuovamente collaboratore del Corriere della Sera, divenne titolare della rubrica La stanza di Montanelli. Brillante e anticonformista, polemista accanito nell'avversione al partitismo, contrario alle tesi degli opposti estremismi, per cui le sue prese di posizione contro le Brigate Rosse nel 1977 gli costarono un attentato, libero da preconcetti nell'analisi e nel ritratto con articoli di costume e profili di personaggi politici, Montanelli nella sua lunga carriera intervistò quasi tutti i protagonisti politici del sec. XX. Pubblicò come scrittore numerosissimi libri di saggi e profili biografici tra cui: Il generale Della Rovere (1950; da cui R. Rossellini ha tratto il film omonimo), Facce di bronzo (1957), Garibaldi (1962; in collaborazione con M. Nozza), Storia d'Italia (dal 1964 al 1972; in parte in collaborazione con R. Gervaso), L'Italia dei notabili (1973), L'Italia in camicia nera (1976), L'Italia della disfatta (1982; in collaborazione con M. Cervi), L'Italia del miracolo (1987), L'Italia degli anni di piombo (1991), Eppur si muove (1995; con B. Placido), L’Italia di Prodi (1997) e ancora con M. Cervi L’Italia del Novecento (1998) e L'Italia del Millennio (2000). Nel 2002 è uscita, postuma, una sua biografia, a cura di T. Abate, intitolata Indro Montanelli. Soltanto un giornalista. Per la narrativa si ricordano: Commiato dal tempo di pace e Primo tempo (1936), Gente qualunque (1942), Qui non riposano (1945); per il teatro ottenne successo con I sogni muoiono all'alba (1960), sulla rivolta ungherese del 1956.

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