Odèssa (città dell'Ucraina)

Indice

(Odesa). Capoluogo della provincia Odesa (Ucraina), 1.007.131 ab. (2005).

Generalità

Situata sulla sponda nordoccidentale di un'insenatura del Mar Nero, tra le foci dei fiumi Dnestr e Dnepr. Nel corso del sec. XIX Odessa si è sviluppata in modo eccezionale sotto il profilo sia demografico sia urbanistico: nel 1913 aveva già 600.000 ab. ed era così la terza città dell'impero, massimo porto esportatore del grano e delle altre risorse ucraine. Nei primi anni del sec. XX la città aveva anche una delle più folte comunità ebraiche in Europa. Con l'avvento del comunismo le sue funzioni subirono un grave colpo e la sua crescita si arrestò, per poi riprendere con l'apertura degli scambi commerciali fra l'Unione Sovietica e i Paesi mediterranei, arabi e africani. La sua popolazione molto mista (ucraini, russi, ebrei, romeni, greci, caucasici) ha mantenuto come lingua franca il russo, invece dell'ucraino. L'impianto urbanistico, che unisce lo schema ortogonale e quello radiale, con vie larghe e regolari e vasti edifici pubblici di stile neoclassico e rinascimentale italiano, risale alla prima metà dell'Ottocento e vide all'opera diversi architetti italiani e greci. Dopo il 1917 la città si sviluppò ulteriormente con vasti quartieri operai. Odessa è un importante centro culturale, con un'università (1865), numerosi istituti superiori e scientifici, musei e biblioteche. Vi nacque Isaak Babel (1894-1941). La sua scalinata Potëmkin è nota in tutto il mondo grazie al film La corazzata Potëmkin di Sergej Michajlovic Ejzenstejn.

Storia

Già porto e colonia greca (Odessos), acquistò importanza in età medievale, allorché i Mongoli dell'Orda d'Oro vi fondarono un porto fortificato, detto Chadzibej. Il forte fu occupato da Lituani e Polacchi (sec. XIV); questi lo cedettero ai Tatari, finché lo ebbero i Turchi che lo tennero sino alla fine del sec. XVIII. Dopo il 1791 i Russi ampliarono notevolmente il porto, lo resero franco e ribattezzarono la città col nome greco di Odessa. Nel sec. XIX la città s'ingrandì e si sviluppò grazie all'opera di vari governatori (tra cui soprattutto il duca di Richelieu, 1803-14) e il suo porto verso la fine del secolo divenne il primo della Russia. La città diventò nel contempo anche la sede di una delle più folte comunità ebraiche dell'impero russo. Il movimento rivoluzionario del 1905 vide Odessa in prima linea: dapprima in giugno, quando la città prese parte all'ammutinamento della corazzata Potëmkin, e poi in ottobre quando, sollevatasi, subì la feroce repressione zarista (oltre 400 morti). Contesa dal 1917 al 1920 tra Ucraini, Austriaci, Francesi, “rossi” e “bianchi”, fu poi riunita alla Russia sovietica. Durante la II guerra mondiale fu occupata da forze tedesche e romene (1941) e annessa alla Romania; in questo periodo la città assistette alla deportazione della sua comunità ebraica, sterminata nei campi di concentramenti nazisti. Liberata dalle truppe sovietiche nel 1944, tornò all'Unione Sovietica nell'ambito della Repubblica Socialista dell'Ucraina, divenuta Stato sovrano nel 1991.

Arte

Nel parco T. G. Sevcenko sono conservati i resti dell'antica fortezza. Neoclassici sono la Piazza semirotonda (1826-31, architetto A. I. Melnikov) con la scalinata Potëmkin (1837-41); la Vecchia Borsa; il palazzo Voroncov; l'Ospedale; la casa Puskin, ecc. In stile eclettico furono costruiti il Teatro dell'Opera e del Balletto (1884-87), la Filarmonica, la Biblioteca Pubblica. Si ricordano anche l'Istituto Oftalmico (1937) e le cliniche e le case di cura sorte numerose in città e nelle vicine stazioni climatiche. Il Museo Archeologico (1825) conserva importante materiale greco e romano della zona del Mar Nero. La Pinacoteca (1899) è dedicata principalmente alla pittura russa e ucraina. Si ricordano ancora il Museo di Arte occidentale e orientale (1919) e il Museo Storico-Etnografico (1854).

Economia

Sede di una importante base navale e di un porto commerciale, la città ha ricevuto una collocazione marginale nel nuovo Stato, subendo la concorrenza di altri porti meglio ubicati conservando il primato solo per il traffico turistico. Le industrie abbracciano una vasta gamma di settori, da quelli aeronautici e navali a quelli meccanici (costruzione di materiale ferroviario), petrolchimici, chimici, tessili, alimentari. Di una certa importanza nel panorama economico della città è la pesca. Aeroporto.

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