Savìnio, Albèrto

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pseudonimo del pittore, scrittore e musicista italiano Andrea de Chirico (Atene 1891-Roma 1952). Dopo gli studi musicali ad Atene e a Monaco di Baviera, dove si perfezionò con M. Reger, soggiornò lungamente a Parigi, e qui fu attratto dalla letteratura; le sue prime esperienze in questo campo ebbero la consacrazione di G. Apollinaire con la pubblicazione dei Chants de la mi-mort nelle Soirées de Paris (1914). Dall'inizio della prima guerra mondiale al 1926 fu attivo in Italia, collaborando a La Voce e a La Ronda e partecipando, sulle orme del fratello Giorgio, alla teorizzazione della pittura metafisica con intelligenti interventi critici. A Ferrara entrò in contatto con F. de Pisis e C. Carrà, mentre nel 1927, a Parigi, iniziò la sua attività pittorica; pur presentando innegabili punti di contatto col mondo poetico del fratello, seppe trovare subito una propria autonomia modellando il suo mondo figurativo su quello fantastico e inquietante della sua opera letteraria. La componente onirica, il senso dell'ironia, della tragedia e del grottesco trovarono naturale allineamento, in Francia, con la poetica del surrealismo, di cui Savinio scrittore può considerarsi per molti aspetti un precursore. Dal 1934 al 1943 fu impegnato soprattutto in campo letterario e teatrale.

Gli esiti più riusciti della sua attività di narratore si riconoscono nelle due raccolte Hermafrodito (1918) e Tutta la vita (1945). Come autore teatrale trovò le sue più notevoli espressioni in Capitano Ulisse (1934), Emma B. vedova Giocasta (1949) e Alcesti di Samuele (1949), originale e moderna rielaborazione del mito greco. Diede anche il suo contributo al teatro d'opera e al balletto, qui in veste di scenografo e costumista.

Frutto della sua attività in campo musicale sono tre opere teatrali (fra cui Orfeo vedovo, 1950), cinque balletti (fra i quali Perseo, 1924, La morte di Niobe, 1925, Ballata della stagione, 1925, Vita dell'uomo, 1951), due opere radiofoniche (1950 e 1952), una raccolta di scritti (Scatola sonora, postuma, 1955) e una monografia su Casella (postuma, 1957). Con il titolo Sorte dell'Europa (1977) sono stati raccolti gli articoli e i saggi che Savinio pubblicò dal 1943 al 1947; nel 1976 furono ristampati i Souvenirs del 1945 e l'anno seguente le biografie di Narrate, uomini, la vostra storia del 1942. Sempre postumi sono stati pubblicati, tra l'altro: la Nuova enciclopedia (composta negli anni Quaranta e uscita nel 1977), la Tragedia dell'infanzia (1978), Il signor Dido (1978), Palchetti romani (1982), Ascolto il tuo cuore, città (1984), Casa “la Vita” (1988), Achille Innamorato (1993) e i saggi Vita di Enrico Ibsen (1980) e Drammaticità di Leopardi (1981).

Tra le sue opere pittoriche, caratterizzate da una stesura che esalta i chiaroscuri con gli effetti cangianti del colore, si ricordano Orfeo (Parigi, Musée du Petit-Palais), Autoritratto (Milano, Galleria d'Arte Moderna), Nella foresta (Torino, collezione privata).

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