Soldati, Màrio

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Biografia e opere

Scrittore e regista cinematografico italiano (Torino 1906-Tellaro, La Spezia, 1999). Uscito da un'educazione cattolica, ricevuta nel collegio torinese dei gesuiti, ha tratto la materia di numerosi racconti e romanzi dalla polemica contro la prassi pedagogica degli antichi precettori, fondata su un senso del peccato che si converte facilmente in gusto della profanazione. Scioltezza e accuratezza di stile sono le doti di Soldati fin dalla raccolta di racconti Salmace (1929). Dopo un felice reportage, America primo amore (1935), Soldati ha tentato il romanzo con La verità sul caso Motta (1941), cui sono seguiti le novelle de L'amico gesuita (1943) e i racconti di A cena col commendatore (1950); il primo di essi, La giacca verde, è unanimemente considerato la prosa più compiuta di Soldati, per l'intrecciarsi del grottesco e della moralità, che si traduce in dolente perplessità di fronte agli enigmi dell'esistenza. Della vasta produzione successiva, di esito alterno ma sempre vivace e colorita nella rappresentazione di ambienti e personaggi, si ricordano i romanzi e racconti di Lettere da Capri (1954), La confessione (1955), Il vero Silvestri (1957), Le due città (1964), La busta arancione (1966), I racconti del maresciallo (1967), L'attore (1970), 55 novelle per l'inverno (1971), Lo smeraldo (1974), La sposa americana (1977), 44 novelle per l'estate (1979), L'incendio (1981), La casa del perché (1982), El paseo de Gracia (1987); le prose varie di Vino al vino (1969), Un prato di papaveri, diario 1947-64 (1973), Lo specchio inclinato, diario 1965-71 (1975), Addio diletta Amelia (1979) e Rami secchi (1989). Nel 1995 ha pubblicato Le sere, una galleria di ricordi, impressioni e aneddoti.

Cinema

Accostatosi al cinema nel 1931, dieci anni dopo diresse il suo primo film tratto da A. Fogazzaro, Piccolo mondo antico, seguito da Malombra (1942) e Daniele Cortis (1947), realizzando poi una serie di trasposizioni letterarie eseguite con finezza calligrafica, specie nel caso di autori minori: da Le miserie di Monsù Travet (1946) di V. Bersezio a Policarpo ufficiale di scrittura (1959) di Gandolin. Il suo film più intenso fu forse La provinciale (1953) da A. Moravia. Il neorealismo lo interessò di striscio per Fuga in Francia (1949), su un criminale di guerra fascista.

Bibliografia

P. De Tommaso, Mario Soldati, in Autori Vari, Letteratura italiana. I contemporanei, III, Milano, 1969; M. Grillandi, Mario Soldati, Firenze, 1979; W. Mauro, Invito alla lettura di Soldati, Milano, 1981.

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