Tansillo, Luigi

poeta italiano (Venosa 1510-Teano 1568). Trasferitosi a Napoli, nel 1532 entrò alle dipendenze del viceré don Pedro di Toledo, poi del figlio di lui, don García, che accompagnò anche nelle spedizioni contro i turchi. Dal 1561 alla morte fu capitano di giustizia a Gaeta. Tansillo esordì con un'egloga drammatica, I due pellegrini (1527); scrisse poi il poemetto rusticano Il vendemmiatore (1532), in cui la pesantezza degli spunti licenziosi e osceni è mal dissimulata dai richiami alla poesia rinascimentale. Di carattere encomiastico sono i due poemetti in ottava nei quali la critica più recente ha ravvisato gli esiti più alti della poesia di Tansillo: le Stanze a Bernardino Martirano (1540), dove l'autore descrive, in tono ariostesco, i disagi della navigazione al seguito di don García e lamenta, con cadenze petrarchesche, la lontananza della donna amata; e le Stanze al viceré di Toledo o Clorida (1547), dove la ninfa Clorida invita don Pedro a visitare la splendida dimora di don García a Chiaia, rappresentata con una calda sensibilità pittorica. Un senso panico della campagna assolata anima le più riuscite poesie del Canzoniere, nelle quali si nota un felice senso del colore, con presentimenti barocchi nel gusto del concettoso e preromantici nella rievocazione degli aspetti cupi e orridi della natura. All'ultima parte dell'attività letteraria di Tansillo appartengono i due poemetti didascalici in terzineLa balia (1552) e Il podere (1560). Ad ammenda del licenzioso Vendemmiatore, Tansillo scrisse infine il poemetto didattico-religioso Le lagrime di San Pietro.

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