dema

parola di una lingua melanesiana (dei Marindanim della Nuova Guinea) usata da A. E. Jensen per indicare un tipo particolare di mitico eroe culturale nelle attività dei coltivatori primitivi. Questo lo schema essenziale di un mito di dema: il dema viene ucciso e, per lo più, fatto a pezzi; il suo corpo o i pezzi del suo corpo vengono sotterrati e da essi spunta per la prima volta una pianta alimentare, e precisamente la pianta coltivata dal popolo portatore del mito. Quando un popolo coltiva più di una specie alimentare, si ha un mito di dema per ciascuna specie, o almeno per ciascuna delle più importanti. L'importanza della pianta è chiaramente d'ordine economico, ma può anche essere d'altro ordine (per esempio, sacrale). Circa il mitico trattamento del dema, esso corrisponde figuratamente a quello delle piante coltivate: il seppellimento equivale alla seminagione o piantagione; lo spezzettamento del corpo del dema al trattamento dei tuberi, soprattutto dell'igname, la cui coltivazione prevede appunto l'interramento di pezzi del tubero. Il rilievo tipologico del dema si è dimostrato assai produttivo negli studi storico-religiosi, perché ha permesso la decifrazione di numerosi miti non solo nelle culture primitive, ma anche in grandi civiltà politeistiche: per esempio, l'Osiride degli Egiziani, il Soma degli Indiani, Dioniso e Core dei Greci e Quirino dei Romani.

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