finèstra

Indice

Lessico

(ant. e dial. fenèstra), sf. [sec. XIII; latino fenestra, buco, apertura].

1) Apertura che viene praticata nei muri perimetrali di un edificio per dar luce e aria all'interno e consentire la vista verso l'esterno; per estensione, le stesse imposte: aprire una finestra, spalancarne i vetri o anche praticare un'apertura nel muro per ricavare una finestra; finestra panoramica, molto larga per consentire un'ampia visuale; finestra che dà sulla strada, esterna, contrapposta a quella che può essere aperta verso un cortile. Per i serramenti e i tipi di finestra (a bilico, a ghigliottina, ecc.) che questi possono caratterizzare, vedi serramento. Fig.: uscire dalla porta per rientrare dalla finestra, detto di chi ritorna inaspettatamente e per vie traverse là da dove è stato cacciato; mangia questa minestra o salta questa finestra, invito perentorio a scegliere la soluzione meno spiacevole.

2) Per estensione, apertura in genere, squarcio: la bomba ha formato un'enorme finestra nel muro. Con accezioni specifiche, nel linguaggio scientifico e tecnico: A) In anatomia, termine con cui si indica un'apertura; finestra ovale, foro ovalare situato sulla parete interna della cassa del timpano; mette in rapporto questa con il vestibolo dell'orecchio interno; finestra rotonda, piccola apertura circolare, chiusa da membrana, che si trova nella parete interna della cassa timpanica, in corrispondenza della chiocciola, nell'orecchio interno.B) Nell'industria mineraria, galleria orizzontale o inclinata che dall'esterno raggiunge l'asse di una lunga galleria attraversante una montagna e consente di attaccarne lo scavo su due fronti. C) In geologia, finestra tettonica, area in cui affiora il substrato attraverso una lacerazione o discontinuità di una falda di ricoprimento. La finestra tettonica può corrispondere all'affioramento dell'autoctono o, nel caso di più falde sovrapposte, all'affioramento di terreni appartenenti a una falda sottostante. Le finestre tettoniche possono essere dovute a fenomeni erosivi che hanno smantellato le falde di ricoprimento, soprattutto nelle zone di grandi culminazioni strutturali, oppure possono sorgere in corrispondenza alle aree di denudamento tettonico che si riscontrano a tergo delle falde gravitative. D) In ottica , finestra di entrata di uno strumento ottico, contorno (chiamato anche pupilla di ingresso) che limita maggiormente il campo dove sono posti gli oggetti; l'immagine che lo strumento dà di questo contorno è chiamata finestra di uscita (o pupilla di egresso) e limita il campo dove si formano le immagini. E) Regione dello spettro elettromagnetico nella quale l'atmosfera terrestre è trasparente alle radiazioni: si hanno così una finestra ottica, compresa fra ca. 300 e ca. 1000 μ, e una finestra radio, compresa fra ca. 1 mm e 20 m.

3) Nel linguaggio giornalistico (anche finestrella), breve notizia, completa di testo e titolo, incorniciata per maggiore evidenza con filetti o fregi e impaginata nel mezzo di un altro pezzo o articolo; anche articolo impaginato con titolo di taglio basso.

4) In alcuni tipi di buste commerciali, rettangolo trasparente che consente di mettere in evidenza l'indirizzo scritto sul foglio inserito, evitando così di compilarlo anche sulla busta.

5) Lett., per lo più al pl., occhi.

6) In immunologia, periodo di latenza di una malattia virale, durante il quale è impossibile accertare l'eventuale presenza del virus stesso nell'organismo, in quanto normali analisi e test di laboratorio non possono rilevarla.

7) In informatica, area rettangolare sullo schermo nella quale è possibile la visualizzazione delle informazioni (relative ad applicazioni, documenti o comandi) all'utente. La finestra che sullo schermo risponde ai comandi del mouse o della tastiera è definita “attiva”. Se sullo schermo ne sono presenti diverse, la finestra attiva è in genere riconoscibile per essere contraddistinta da una particolare evidenziazione grafica. La maggior parte delle finestre può essere aperta, chiusa, spostata e ridimensionata.

Edilizia

Gli elementi costitutivi della finestra, considerata nel suo aspetto più semplice di vano rettangolare aperto in un muro, sono le spalle (stipiti o piedritti), elementi portanti verticali; l'architrave, l'arco o la piattabanda, elemento portante superiore; la soglia, elemento orizzontale inferiore. La finestra ha assunto però, secondo i tempi e i luoghi, forme svariatissime: si ricordano, per esempio, la finestra a croce, praticata nello spessore del muro, frequente nell'architettura romanica; la finestra lobata, diffusa specialmente nel mondo islamico; la finestra con il vano diviso da un elemento verticale in due o più luci (bifora, trifora, ecc.); la finestra rotonda od orbicolare, in uso fin dalla tarda romanità; la finestra ovale, frequente nel periodo barocco, ecc. Poco si sa delle finestre delle case di età greca arcaica e classica, mentre quelle delle case ellenistiche e romane ci sono note da monumenti e pitture: piccole e in genere poste in alto erano di solito le finestre esterne, più grandi quelle interne, rivolte verso i peristili. Le finestre del primo Medioevo erano generalmente poco più che fessure praticate nello spessore delle murature, otturate da materiali semitrasparenti (pelle oleata, alabastro). Con l'architettura romanica comparvero le bifore, le trifore e le polifore, che ebbero un impiego ancor più ampio nel gotico. L'architettura religiosa gotica adottò finestre, per lo più archiacute, occupanti l'intera parete compresa fra le strutture portanti e arricchite da vetrate policrome; grande sviluppo ebbe anche la finestra rotonda (peraltro già presente nelle architetture precedenti) chiusa da un diaframma variamente traforato (rosone). Dal Quattrocento in poi le finestre iniziarono veramente a far parte del linguaggio architettonico, ritmando con la loro ubicazione e ornamentazione le superfici degli edifici. A partire da quell'epoca la finestra più comune fu quella rettangolare, con semplice architrave o con timpano triangolare o ricurvo, disposta verticalmente. In epoca barocca assunse importanza soprattutto l'incorniciatura della finestra, che si arricchì di fantasiose ed esuberanti strutture decorative. Nell'architettura moderna il significato della finestra è totalmente diverso, in quanto l'uso di tecniche e materiali nuovi (cemento armato, acciaio) l'ha liberata dai vincoli imposti dalla funzione portante dei muri in cui è praticata, permettendo di adottare le forme e le disposizioni più diverse, con risultati che vanno dalla fitta traforatura irregolare della parete alla finestra che costituisce parete essa stessa e che consente di risolvere in grandi vetrate le facciate degli edifici.

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