imprinting

s. inglese (propr. l'imprimersi nella mente) usato in italiano come sm. In etologia, modalità di apprendimento (per impressione o stampigliatura), propria di una quantità di Vertebrati, che ha luogo in una fase sensibile, o periodo critico, in cui l'animale è particolarmente “impressionabile” dal primo oggetto in movimento che vede (o fiuta o sente) e sul quale dirigerà, successivamente, determinate reazioni istintive, come se fosse la propria madre. Particolarmente studiato negli uccelli nidifugi, il problema dell'imprinting è stato impostato scientificamente da K. Lorenz, ma le prime osservazioni del fenomeno datano dalla fine del sec. XIX. È infatti nota da lungo tempo la reazione di inseguimento di un particolare oggetto da parte dei pulcini, del pollo domestico e delle anatre. Questa reazione è scatenata dall'esposizione del pulcino, anche per breve tempo, purché nelle prime ore di vita, all'oggetto stesso, al quale esso resterà legato per tutta la vita, preferendolo in seguito a qualsiasi altro oggetto. In natura questo è di norma rappresentato dalla madre ed è evidente il significato adattativo della risposta di inseguimento e del legame fra il piccolo e la madre, ma in condizioni sperimentali può essere indotta la formazione di un legame con qualsiasi oggetto anche di forma, dimensione, colore e “suono” molto diversi da quelli della vera madre, incluso l'uomo. La ricaduta di tale processo è che, nella vita adulta, il pulcino rivolgerà il suo comportamento sociale e sessuale all'oggetto appreso per imprinting. In natura, quindi, l'imprinting ha la funzione di permettere al pulcino l'identificazione della propria specie. Periodi critici per l'apprendimento possono essere presenti anche in animali adulti: per esempio, le femmine primipare dei pesci ciclidiHemichromis bimaculatus riconoscono come figli propri i pesciolini nati dalle uova che esse hanno curato e considereranno tali anche i piccoli di un'altra specie, se le loro uova saranno state sostituite con uova estranee e, se ne avranno l'occasione, mangeranno i piccoli della propria specie, invertendo le relazioni naturali; nella capra, la madre attraversa una fase sensibile di circa un'ora, immediatamente dopo il parto, nella quale, se potrà annusare e leccare il figlio per almeno pochi minuti, poi lo accetterà anche dopo una lunga separazione, altrimenti lo rifiuterà. Lorenz ha sottolineato le seguenti caratteristiche dell'imprinting: a) ha sempre luogo in un periodo critico della vita dell'animale, trascorso il quale non è più possibile che l'apprendimento abbia luogo; negli anatroccoli, per esempio, fra la tredicesima e la sedicesima ora dalla nascita; b) è irreversibile, cioè quanto viene appreso viene ricordato per sempre e condiziona la vita dell'animale. Questo non significa necessariamente che un animale che abbia avuto un imprinting su un oggetto innaturale non riesca, da adulto, a corteggiare, o a rispondere al corteggiamento e ad accoppiarsi con un partner giusto, ma in presenza dell'oggetto appreso per imprinting rivolgerà le sue attenzioni su questo; c) l'oggetto dell'imprinting non viene appreso nei dettagli individuali, ma l'animale opera una sorta di generalizzazione; per esempio, l'anatroccolo che è stato con una certa madre nel periodo sensibile da grande corteggerà tutte le anatre simili alla madre, cioè della stessa specie; d) l'imprinting implica solo una particolare reazione dell'animale all'oggetto; le taccole di Lorenz consideravano il loro allevatore un genitore e un partner sessuale, ma accettavano la compagnia delle altre taccole delle quali imbeccavano le più giovani; e) l'apprendimento per imprinting può aver luogo anche se il comportamento che si manifesterà verso l'oggetto relativo non è ancora maturato; è quindi simile, in questo, all'apprendimento latente; f) il tempo necessario perché si instauri l'imprinting è in genere molto breve, al contrario di quello che occorre per l'apprendimento associativo, ed eventuali stimoli sgradevoli rinforzano l'imprinting invece di inibirlo (gli anatroccoli sottoposti a leggere scosse elettriche seguono ancora più attivamente l'oggetto dell'imprinting). Alcune di queste caratteristiche si trovano anche in altre forme di apprendimento, ma l'imprinting resta unico soprattutto per la sua irreversibilità, mentre in tutte le altre forme di apprendimento si manifesta la tendenza a dimenticare. È rilevante che in natura vengono appresi per imprinting gli oggetti privi o quasi di stimoli capaci di evocare una reazione; nelle anatre, per esempio, la figura femminile, in genere dotata di piumaggio scarsamente colorato, e non quella maschile, dalla livrea assai vistosa. Le anatre femmina, infatti, sono geneticamente predisposte a rispondere al corteggiamento di un maschio della loro specie. Fra gli animali si conoscono anche altri processi di apprendimento riferibili a impressioni precoci. Alcuni uccelli, al fine di sviluppare normalmente il canto della propria specie, devono poter ascoltare il canto degli adulti quando, ancora giovani, essi stessi non sanno ancora cantare (i fringuelli, per esempio, entro i primi tredici mesi) e i giovani allevati artificialmente da genitori di un'altra specie da grandi emetteranno il canto della specie adottiva. Anche le femmine, che normalmente non cantano, possono apprendere per imprinting il canto della propria specie e lo dimostrano quando, sperimentalmente iniettate di ormoni maschili, prendono a cantare. Sebbene l'imprinting sia un fenomeno noto particolarmente negli uccelli, anche i mammiferi possono apprendere in periodi critici precoci: i cani, per esempio, instaurano legami sociali con gli animali, incluso l'uomo, con i quali siano stati allevati fra la quarta e la sesta settimana di vita, a prescindere dal fatto che da essi siano curati e nutriti o, all'estremo opposto, respinti e maltrattati, e molte scimmie sviluppano rapporti sociali normali e si mostrano buone madri soltanto se hanno ricevuto esse stesse cure materne durante l'infanzia.

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