mireide

sf. [da Mira]. Tipo di stella variabile (se ne conoscono 4566), di cui il prototipo, Mira, la stella ο Ceti, costellazione Balena, fu individuato nel 1596 da D. Fabricius. Le mireidi sono giganti e supergiganti rosse o aranciate, dalla temperatura superficiale molto bassa – solo qualche migliaio di ºC – che manifestano ampie variazioni di splendore (comprese tra 2,5 e 6 di magnitudine visuale) in periodi, più o meno regolari, di 80-100 giorni. L'esame degli spettri assegna generalmente le mireidi alla tipologia M tipica per le bande in assorbimento dell'ossido di titanio; ma sono rappresentati anche il tipo S, con bande di ossido di zirconio, e il tipo C, con bande del carbonio, inoltre nel 96% dei casi, appaiono in emissione righe dell'idrogeno. Le righe spettrali accertano che le temperature fotosferiche decrescono con la flessione dello splendore, e manifestano altresì spostamenti alterni connessi al verificarsi di pulsazioni globali dell'astro che giungono a farne variare il raggio medio fino del 20% in concomitanza alla variazione fotometrica. Quest'ultima poi raggiunge il suo massimo positivo allorché la stella è in fase di contrazione, e risulta tanto più ampia quanto più prolungato è il periodo di variabilità. Significativo appare il fatto che le escursioni bolometriche appaiono nelle mireidi nettamente inferiori a quelle visuali, lasciando con ciò intendere che la radiazione emessa più che diminuire di energia totale, si sposta in lunghezza d'onda nel campo del vicino infrarosso. Il modello che se ne può dedurre è dunque quello di un astro estremamente freddo e rarefatto nella cui atmosfera è possibile il verificarsi delle associazioni molecolari indicate dalle tipiche bande spettrali (fra le quali si contano anche quelle del vapore acqueo), il cui coefficiente di opacità alla radiazione rivestirebbe un ruolo essenziale nel regolare il tasso di dissipazione energetica della stella. Questa funzione di valvola termostatica innescherebbe e modererebbe le concomitanti variazioni di efficienza delle reazioni termonucleari interne, delle dimensioni e dello splendore dell'astro. Sussistono prove che nel corso delle pulsazioni numerose mireidi vanno soggette a perdita di massa.

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