persiano, tappéto-

tipo di tappeto prodotto nella zona della Persia. La tradizione del tappeto annodato persiano si sviluppò fin dal sec. XI sotto i Turchi Selgiuchidi, si affermò pienamente nel sec. XV con gli ultimi Timuridi ed ebbe la sua maggiore fioritura nel sec. XVI con la rinascenza culturale prodottasi in Persia all'avvento della dinastia dei Safawidi. In quello che è considerato il secolo d'oro del tappeto persiano, cioè il Cinquecento, l'arte di questo manufatto ebbe nuovi orientamenti, soprattutto per il diretto e costante apporto della miniatura, della calligrafia e dell'arte della rilegatura. Alle prestigiose manifatture di corte sorte ad Ardabil, Tabrīz, Kāshān, Esfahān (da cui presero poi nome le rispettive produzioni) si collegarono numerosissimi laboratori sviluppatisi in tutta la Persia, che a loro volta diedero vita a una ricca varietà di disegni attraverso la variazione degli stili decorativi principali e gli apporti delle diverse tradizioni locali. L'indicazione di ciascun tipo si basa convenzionalmente sul nome dei maggiori luoghi di produzione o di raccolta di manufatti provenienti da più località. A Tabrīz furono creati nel sec. XVI i famosi tappeti “a medaglioni” (esempi celebri sono nelle raccolte del Victoria and Albert Museum di Londra e del Poldi Pezzoli di Milano), il cui schema decorativo, imperniato sul motivo di un medaglione centrale, ebbe larga diffusione dalla Persia nordoccidentale a quella meridionale, in un'infinità di variazioni. Nello sviluppo dei tappeti persiani importanti furono l'adozione, nel disegno, di motivi floreali e la raffigurazione di animali e di scene di caccia, ciò che favorì maggiori e più stretti contatti con la pittura, la cui influenza divenne determinante. L'arricchimento e la varietà di particolari schemi decorativi (tappeti “a vasi”, “ad alberi e a giardino”, “a scomparti”, “a fiori e a nastri”, “da giardino”, da “preghiera”), assieme alla conoscenza di altre caratteristiche di ordine tecnico (il tipo di annodatura, la qualità delle materie impiegate e la prevalenza di taluni punti di colore), consentirono una più precisa classificazione dei tappeti persiani, specie quando il nome del luogo di provenienza assunse valore soltanto indicativo. Un nuovo periodo di grande sviluppo per il tappeto persiano iniziò tra la fine del sec. XVI e l'inizio del sec. XVII durante gli anni di regno di Shāh ʽAbbās (1587-1629) al cui nome sono legati i famosi tappeti di seta con fili d'oro e d'argento (altrimenti noti come “polacchi”) eseguiti nella manifattura di corte di Esfahān. Nel corso del sec. XVII si diffuse il tappeto persiano “da preghiera” e forse precedentemente i cosiddetti tappeti “a vasi”, la cui produzione viene indicata a Kermān nella Persia meridionale; mentre preziosi tappeti “a giardino” furono fabbricati, assieme ad altri tipi di raffinata fattura (di cui alcuni in seta), a Kāshān, antico e tradizionale centro di produzione nella Persia centrale. Altro antico centro importante fu Herāt, dove già nel Quattrocento si era realizzato l'incontro tra la pittura e l'arte del tappeto (il tipo “a fiori e a nastri”) favorito dalla celebre scuola di miniatura fondatavi dai Timuridi. Verso la fine del sec. XVII, dopo il grande impulso dell'epoca di Shāh ʽAbbās, iniziò il tramonto dell'età d'oro dei tappeti persiani, la cui decadenza è segnata nella prima metà del sec. XVIII, dopo la caduta della dinastia safawide. La tradizione dei tappeti persiani continuò però attraverso i numerosi laboratori sparsi nella Persia ma con una produzione priva di innovazioni e di vitalità. Da Tabrīz e da pochi altri centri (Kermān, Hamadān, ecc.) ebbe inizio successivamente (sec. XVIII-XIX) la storia moderna del tappeto persiano. Tra i principali centri di produzione (dai quali i vari tipi prendono nome) si ricordano Khorāsān (dove confluiscono i manufatti lavorati in varie località della regione, Mashhad, Mud, Turshiz, ecc.), Māhān e Muschkabad (nella Persia centrale, dove vengono prodotti i Saruk), Karadagh, Heritz, Joshaqan (Persia occidentale), Qum (di moderna produzione), Senneh (distinti dalla varietà detta Senneh Kilim), Shirāz, Teheran (centro del mercato mondiale del tappeto persiano).

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