sbàlzo (arte)

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sm. [sec. XIX; s-+balzo²].

1) Procedimento tecnico antichissimo per la decorazione a rilievo di pelli e metalli molto malleabili quali argento, oro, rame e bronzo. Nella lavorazione delle pelli, i rilievi a sbalzo vengono preparati pressando a caldo il cuoio inumidito, fra due stampi sistemati in una pressa: uno degli stampi porta cesellato (incavato) il disegno da sbalzare, l'altro, il controstampo, riporta lo stesso disegno, ma a rilievo. Nell'antichità lo sbalzo si eseguiva su lamine sottili, abbozzando il disegno sulla superficie posteriore che veniva quindi battuta e incavata, mediante arnesi speciali, contro un sostegno cedevole (legno, piombo, pece ecc.): sul diritto si otteneva così un rilievo da ultimo rifinito al cesello o al bulino. A sbalzo furono eseguiti i primi vasi metallici egiziani del tardo IV millennio a. C. e gli oggetti d'oro e argento delle tombe reali di Ur dei Caldei del III millennio a. C. La lavorazione a sbalzo fu quindi ampiamente diffusa per lamine ornate, vasi e altri oggetti in tutte le civiltà antiche, dall'Egitto e dalla Mesopotamia alle civiltà scitica, greca e romana, assumendo particolare raffinatezza nella civiltà micenea e in quella ellenistica, sempre accompagnata dalla lavorazione a cesello e a bulino. Nell'arte greca, prima dell'invenzione della fusione cava a cera persa (metà del sec. VI a. C.), lo sbalzo venne utilizzato anche per ottenere statue di grandi dimensioni, battendo lamine di bronzo su un'anima di legno (sphyrelata) secondo una tecnica già usata in Oriente. La tecnica dello sbalzo continuò a essere largamente impiegata nell'oreficeria bizantina, longobarda, carolingia (altare d'oro di Vuolvinio in S. Ambrogio a Milano), nell'arte islamica, particolarmente nel sec. XII per la decorazione di oggetti in rame, e in quella rinascimentale (B. Cellini la descrisse in un suo trattato). Nei sec. XVII-XVIII lo sbalzo fu ancora alla base dei procedimenti di lavorazione dell'argento, tuttavia questo sistema perdette successivamente importanza a favore di procedimenti più rapidi (quali lo stampo), o meccanici.

2) Struttura aggettante con funzioni di sostegno di piani praticabili, come balconi e terrazze, oppure di riparo e di protezione di uomini e cose, come pensiline e tettoie di edifici.

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