I percorsi della morale nel secolo XVIII

In sintesi

ShaftesburyShaftesbury sostiene l'autonomia della morale dalla religione, individuando il fondamento dell'etica nell'esistenza di un senso o gusto morale naturale: la virtù non si fonda sulla rivelazione divina, perché l'uomo è naturalmente virtuoso. Allontanandosi dal pessimismo sulla natura umana di Hobbes, sostiene che gli uomini possiedono una disposizione naturale a vivere in società.
HutchesonFrancis Hutcheson sostiene l'autonomia dell'etica: il giudizio morale deriva da facoltà di cui la natura umana è già dotata prima dell'intervento della rivelazione divina; un senso morale che consiste nella determinazione della mente a ricevere approvazione e condanna.
SmithAdam Smith basa la sua dottrina etica sul meccanismo della simpatia, che è la capacità di immedesimarsi nel punto di vista dell'altro ed è moderata dallo spettatore imparziale.
La corruzione dei sentimenti moraliSull'autoinganno che ci fa desiderare ciò che non abbiamo si basa la corruzione dei sentimenti morali (come, per esempio, il simpatizzare maggiormente con il più ricco e potente).
L'economiaSmith assume come ipotesi esplicative in ambito economico alcune caratteristiche osservate, come la propensione al baratto e allo scambio e il desiderio di migliorare la propria condizione.
Il liberismoIpotizza l'instaurazione del sistema della libertà naturale, incentrato sulla libera iniziativa degli individui che, pur perseguendo il proprio interesse egoistico, sono portati dalla legge degli effetti non intenzionali (la mano invisibile) a promuovere l'interesse della società.
BenthamJeremy Bentham elabora una scienza della legislazione basata sul principio di utilità e il principio della preferenza per se stessi.
L'utilitarismoIl principio di utilità sta alla base dell'utilitarismo, per cui la morale è una sorta di "calcolo del piacere e del dolore".