Il periodo "old English" (VI-X secolo)

La prosa

La prosa letteraria anglosassone è costituita soprattutto da traduzioni e perifrasi di scritti latini (del resto, è proprio la letteratura latina a fornire i modelli e le fonti). A differenza della poesia, le sue origini non sono germaniche, ma il suo intero svolgimento è inglese e quasi totalmente debitore della conversione al cristianesimo. La prosa è dotta, di carattere religioso, e si occupa dei generi tradizionali: storia, filosofia e oratoria. Precursore della prosa inglese fu il re del Wessex Alfredo il Grande (849-899), che arrestò la conquista danese dell'Inghilterra e fu riconosciuto come unica autorità dalla maggior parte delle popolazioni inglesi, preparando l'unificazione politica del paese. Egli ebbe anche un ruolo significativo nella storia della letteratura, promuovendo un programma educativo basato sulla lingua nativa attraverso la distribuzione ai sudditi di libri semplici e atti a un'istruzione pratica e liberale con il fine di diffondere i frutti della cultura occidentale. Consapevole che la cultura cristiana affondava le sue radici nelle opere ebraiche, greche e latine, Alfredo avviò un programma di volgarizzamenti. Fra le opere da ricordare sono la traduzione del De consolatione philosophiae di Boezio e quella della Cura pastoralis di Gregorio Magno. È probabile che sempre durante il suo regno sia stata iniziata la Anglo-saxon chronicle (Cronaca anglosassone), una narrazione degli eventi accaduti in Inghilterra anno per anno dagli inizi dell'era cristiana alla metà del XII secolo. Determinante fu anche il contributo dell'ecclesiastico Aelfric (circa 955-1020), che per primo fece una versione della Bibbia in inglese e scrisse numerose omelie, lettere pastorali, vite dei santi, tutte con lo scopo pratico di istruire i predicatori e facilitarne il lavoro rendendo loro disponibili le versioni in inglese.