Hofmannsthal

La vita

Lo scrittore austriaco Hugo von Hofmannsthal (Vienna 1874 - Rodaun, presso Vienna, 1929) rese plasticamente sin dalla sua precocissima produzione poetica la problematica del rapporto tra forme della rappresentazione letteraria e fluida realtà della vita.

Figlio unico di genitori benestanti (il padre era direttore dell'Istituto di Credito Fondiario di Vienna), frequentò il Ginnasio Accademico. Iniziò prestissimo a comporre e le sue poesie, pubblicate con lo pseudonimo di Loris, aprirono al diciassettenne autore i circoli letterari viennesi mettendolo in contatto con H. Bahr, A. Schnitzler, K. Kraus e altri. Nel 1891 strinse amicizia con S. George, il cui intransigente estetismo produsse però ripetuti dissidi tra i due, fino alla rottura definitiva avvenuta nel 1906. Dopo le liriche estetizzanti d'esordio, scrisse piccoli “drammi lirici”, tutti pubblicati su riviste. Laureatosi in legge, negli anni 1896-98 prestò servizio militare in Galizia facendo per la prima volta esperienza della miseria e della bruttura morale. Dopo gli studi giuridici si laureò in filologia romanza ma rinunciò poi al progetto di conseguire la libera docenza e intraprendere la carriera accademica. Nel 1901 si sposò, acquistò una villa barocca a Rodaun, nei pressi di Vienna, e visse facendo lo scrittore di professione. Nel 1902, una profonda crisi spirituale, di cui è documento il celebre racconto Una lettera (Ein Brief, 1902), lo portò ad abbandonare, con la visione estetizzante della vita, la lirica. Da allora in poi si dedicò principalmente al teatro, traducendo e adattando tragedie classiche (Elettra, Elektra, 1903; Edipo e la sfinge, Oedipus und die Sphinx, 1906) ed elisabettiane, scrivendo alcuni drammi propri e collaborando come librettista con il compositore Richard Strauss, per il quale scrisse tra l'altro Il cavaliere della rosa (Der Rosenkavalier, 1911), Arianna a Nasso (Ariadne auf Naxos, 1912), La donna senz'ombra (Die Frau ohne Schatten, 1916). Da quest'ultima opera ricavò in seguito un ampio racconto, pubblicato con lo stesso titolo nel 1919. Dopo la prima guerra mondiale scrisse alcune splendide commedie e il dramma La torre (Der Turm, 1925-27), nato da una rielaborazione di La vita è sogno di Calderón. Morì di un colpo apoplettico in seguito al suicidio del figlio maggiore Franz.