Hofmannsthal

Le opere

Le liriche che Hofmannsthal scrisse tra i diciassette e i vent'anni occupano un posto di rilievo nell'ambito della poesia tedesca.

Le poesie e i “drammi lirici”

La dolcezza e duttilità della lingua, la varietà e l'uso sovrano dei ritmi e della rima, la sognante malinconia del tono fanno di queste composizioni un gioiello del decadentismo tedesco ed europeo. Anchei giovanili “ drammi lirici” sono più che altro un “contenitore” per l'espansione lirica; pur nelle ambientazioni più varie (rinascimentali, orientali, bizantine), vertono sul tema decadente della morte, come senso profondo della vita, e della vita come rappresentazione di sogno, come arte: Ieri (Gestern, 1891); La morte di Tiziano (Der Tod des Tizian, 1892); Il folle e la morte (Der Tor und der Tod, 1893); Il ventaglio bianco (Der weisse Fächer, 1897); L'imperatore e la strega (Der Kaiser und die Hexe, 1897): tutti scritti che verranno raccolti solo più tardi nel volumeTeatro in versi (Theater in Versen, 1899). Alle opere menzionate si aggiunsero, tra il 1898 e il 1899, i drammi: La donna alla finestra (Die Frau im Fenster), Le nozze di Sobaide (Die Hochzeit der Sobaide), L'avventuriero e la cantante (Der Abenteurer und die Sängerin).

La crisi poetica e la produzione teatrale

La crisi di questa visione puramente estetica del mondo è testimoniata , come si è accennato, dal potente racconto del 1902 Una lettera, noto con il titoloLettera di Lord Chandos : dietro l'epistola fittizia che il giovane nobile Lord Chandos indirizza al filosofo Francesco Bacone, Hofmannsthal manifesta il suo disperato e assoluto senso di estraneità nei confronti del mondo. La sua non trascurabile produzione narrativa include tra l'altro un romanzo incompiuto di ambientazione veneziana, Andreas o i ricongiunti (Andreas oder die Vereinigten), cui l'autore lavorò soprattutto negli anni 1912-13, e il cui protagonista sfiduciato e confuso è idealmente vicino a Chandos. Nell'ampia e assai varia produzione teatrale vanno ancora citati: Ognuno, rappresentazione della morte del ricco (Jedermann, das Spiel vom Sterben des reichen Mannes, 1911), condotto secondo i moduli del mistero medievale e con l'impiego di una lingua arcaizzante le commedie Il ritorno di Cristina (Cristinas Heimreise, 1910), ispirata a un episodio delle Memorie di Casanova, dove però protagonista è la figura femminile e non quella del seduttore; L'uomo difficile (Der Schwierige, 1921), gustosissima vicenda di un uomo troppo scrupoloso e delicato nel sentire, che raggiunge la felicità soltanto costretto dalla donna amata; L'incorruttibile (Der Unbestechliche, 1923), imperniato sulla figura di un arguto e abile maggiordomo che salva la pace coniugale del padrone, messa a repentaglio dai suoi amorazzi un po' troppo ostentati. Se con le ultime commedie intendeva forse reagire agli orrori della guerra, Hofmannsthal dà voce al pessimismo più cupo nella seconda versione (1927) della tragedia La torre , che si chiude con il trionfo del caos e dell'anarchia .

Il Libro degli amici e le prose minori

Una collocazione a parte spetta poi al Libro degli amici (Buch der Freunde, 1922), pubblicato da Hofmannsthal per la prima volta in un'edizione per bibliofili e in soli 800 esemplari, destinati a una ristretta cerchia di lettori spiritualmente affini all'autore. Esso è composto da una scelta di suoi aforismi e di pensieri o massime tratti da opere di altri autori. Importanti sono infine anche il vastissimo epistolario e i saggi (nei quali prese posizione in campo politico, sostenendo, ancora nel 1914, la missione dell'impero asburgico), come nel notevole discorso La scrittura come luogo spirituale della nazione (Das Schrifttum als geistiger Raum der Nation, 1927).