La lirica cortese

Minnesang, il "canto d'amore"

Minnesang è il “canto d'amore”, la forma caratteristica della lirica cortese medievale sviluppatasi tra la metà del sec. XII e l'inizio del XV in Germania. Idealmente imparentati ai trovatori provenzali e autori di un “canto d'amore” affine invece al dolce stil novo italiano, i rappresentanti di questa scuola erano perlopiù nobili, e talora anche poeti di professione, che presentavano di persona nelle corti le loro composizioni in forma di dôn, ossia insieme di testo e melodia, eseguendo quest'ultima su uno strumento a corda. Il contenuto di tali composizioni poetiche è amoroso. Il rapporto tra uomo e donna vi subisce una forte ritualizzazione: la donna appare come perfetta e inarrivabile, e l'uomo considera il proprio amore spirituale (Minne) un valore in sé, degno di essere perseguito sebbene la distanza dal suo oggetto appaia incolmabile; questo conferisce alla sua lirica un tipico carattere lamentoso e struggente.

Origine e forme del Minnesang

La genesi del Minnesang è stata ricercata di volta in volta nel culto mariano, nei carteggi latini tra chierici e monache, nella poesia amorosa araba e nella lirica dei chierici vaganti: ma rispetto a tutte queste forme, e anche rispetto alla poesia trovadorica il cui influsso diretto è documentabile, il Minnesang si rivela in larga parte indipendente. La metrica, assai varia, si basa in generale su una regolare alternanza di arsi e tesi; all'inizio i Minnesänger (per esempio, Kürenberger) predilessero versi lunghi con cesura, raggruppati in quartine a rima baciata. In seguito usarono di preferenza versi brevi, di tre o quattro piedi, con rima baciata, alternata ecc. Le forme compositive principali furono la canzone (Kanzone), il canto (Lied), le cui strofe erano spesso affidate a voci diverse (uomo e donna, nello schema di base), il lai (Leich), componimento di più strofe, che presentava un accompagnamento musicale diverso per ogni strofa, e infine il motto (Spruch), monostrofico.

La lirica del Minnesang rimase a lungo cristallizzata nella sua originaria forma altamente spiritualizzata, e solo verso la fine del sec. XII e nel corso del XIII presero a manifestarsi forme più aperte e sensuali come la pastorella o il canto del risveglio (Tagelied) di Wolfram von Eschenbach o ancora come i motti sovente polemici di Walther von der Vogelweide. I maggiori rappresentanti del Minnesang furono, oltre a quest'ultimo, Enrico di Veldeke, Enrico di Morungen, Friedrich von Hausen, Reinmar di Hagenau. Dopo il 1230 il “fino amore” (Hohe Minne) Minnesang piegò verso una raffinatezza estetizzante, ora verso toni prettamente popolari e parodistici (come avviene in Neidhart di Reuenthal). Riscoperti nel sec. XVIII da J. Bodmer, componimenti poetici furono editi da K. Lachmann a metà del sec. XIX.