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  • Il significato della <i>Canzone dei Nibelunghi</i>

Il significato della <i>Canzone dei Nibelunghi</i>

Qual è il significato storico del poema? Alla domanda si possono dare almeno cinque risposte diverse, a seconda del periodo storico, in cui il lettore pone Sigfrido.

Il Nibelungenlied è, anzitutto, un poema senza ideali politici o religiosi ed è in ciò agli antipodi dell'Iliade, dell'Eneide, della Chanson de Roland e della Liberata. Sigfrido è il guerriero di ventura che sa combattere, ma sa soltanto combattere; che sa quindi di dover combattere, ma non conosce nessuno scopo per cui combattere. Egli conosce soltanto l'ideale dell'eroismo per l'eroismo. Eroe dalle possibilità illimitate è considerato pericoloso per la sua forza anche e in primo luogo dai suoi alleati ed amici e questo causa in definitiva la sua rovina. Dove va dunque a finire la vantata “fede nibelungica”, di cui la propaganda austro-tedesca si servì tanto largamente durante la prima guerra mondiale, la fede di compagni d'armi a cui si è legati per la vita e la morte? La fede nibelungica è fedeltà irremovibile, ma soltanto al proprio io, alla propria vocazione demoniaca e tale fedeltà implica, nei riguardi degli altri, una vera e propria catena di azioni d'infedeltà. Ma questa appunto era la dura realtà storica dei secoli della migrazione dei popoli: chi era oltre ogni limite fedele a sé non poteva non vedere un traditore in chi non gli giurava di essergli indefettibilmente fedele.

Secondo aspetto storico: Sigfrido è figura sospesa fra due età diverse: è un selvaggio guerriero di ventura che si sottomette ad un re imbelle, ma è anche figlio di un re potente ed è un esemplare cavaliere. In modo non diverso il poeta stesso è sospeso fra il ricordo dei secoli più crudeli di un passato pagano ed il vagheggiamento della raffinatezza delle corti della sua età, che si sforza di proiettare in un anacronistico passato mitico mai esistito.

Terzo aspetto. Il poema è veramente il poema nazionale dei tedeschi, perché unisce la zona del Reno a quella del Danubio, la Borgogna all'Alta Austria. L'esercito di Etzel comprende genti diversissime, fra cui alcuni burgundi, gli “austriaci” di Rüedeger, i goti di Deitrich ed i turingi di Irinc, margravio di Danimarca.

Quarto aspetto. Non basta una grande massa a creare un vero epos; ci vuole anche una grande direzionalità epica. La disperata e folle spedizione dei burgundi nel paese di Etzel diventa nel Nibelungenlied uno spostamento di enormi masse verso Oriente. Tale ingigantirsi della prospettiva sarebbe difficilmente spiegabile senza la coeva colonizzazione dell'Oriente; se il Nibelungenlied è il poema nazionale, è il poema del fallimento del Drang nach Osten. Ma è certamente assai più esatto – e generoso – vedere in esso una parabola dello sfacelo del feudalesimo tedesco nei secoli in cui gli imperatori stavano imponendo sempre più decisamente la loro politica accentratrice.

Ladislao Mittner, Storia della letteratura tedesca, Einaudi, Torino 1977, vol. I, pp. 307-309.