Le costellazioni

In base a una convenzione sottoscritta nel 1928 dall'Unione Astronomica Internazionale, tutto il cielo è stato suddiviso in 88 costellazioni: 18 boreali, 36 australi e 34 equatoriali.

Le costellazioni conservano il nome attribuito dalla tradizione occidentale, che nella disposizione delle stelle vedeva l'immagine di animali, personaggi mitologici e oggetti (Orsa Maggiore, Orione, Leone ecc.). Tra le più antiche sono le costellazioni dello zodiaco, immaginate dai Caldei e dai Babilonesi, che ne hanno riconosciute 12 lungo l'eclittica, cioè in corrispondenza del cammino apparente del Sole sulla volta celeste: Aries, Taurus, Gemini, Cancer, Leo, Virgo, Libra, Scorpius, Sagittarius, Capricornus, Aquarius, Pisces; da queste è poi derivata la suddivisione dell'anno solare in 12 mesi.

Le 48 costellazioni introdotte da Tolomeo comprendono i principali raggruppamenti visibili dalla latitudine di Alessandria d'Egitto. Tra queste, alcune sono estremamente deboli e maldefinite, il che fa pensare che abbiano perduto luminosità nel tempo. La forma delle costellazioni, anche considerando tempi lunghissimi, non si modifica. Le stelle, infatti, pur essendo dotate di moto proprio, si spostano molto lentamente nel cielo. Il loro moto complessivo apparente è dovuto ai moti diurno e annuo della Terra e avviene mantenendo inalterata la loro posizione relativa. Le costellazioni di Tolomeo non coprono però tutto il cielo, sia perché tra esse esistevano vuoti che sarebbero stati riempiti solo successivamente, sia perché Tolomeo e i Greci non avevano mai osservato stelle del cielo australe. A quelle descritte da Tolomeo si sono quindi aggiunte numerose altre costellazioni, spesso con nomi presi da strumenti scientifici appena scoperti, (come, per esempio, Telescopium, Microscopium).

Le costellazioni non hanno una realtà fisica, in quanto le stelle che le costituiscono sono estremamente lontane tra loro e appaiono vicine solo per effetto della prospettiva, ma costituiscono uno strumento utilissimo per identificare una qualsiasi zona del cielo. Secondo convenzioni internazionali consolidate, le stelle più luminose di ogni costellazione sono indicate con il nome di una lettera dell'alfabeto greco in ordine decrescente di luminosità (alfa, beta ecc.), seguita dall'abbreviazione del genitivo del nome latino della costellazione di appartenenza.

Il catalogo di stelle più completo è stato per moltissimi anni quello dello Smithsonian Astrophysical Observatory (SAO), contenente le posizioni e le caratteristiche di circa 250 000 stelle. Successivamente è stato introdotto il catalogo di riferimento per il telescopio spaziale Hubble, contenente circa 2 milioni di stelle.