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Il petrolio

Il petrolio è una complessa miscela di idrocarburi naturali solidi, liquidi e gassosi, contenente anche piccole quantità di composti organici ossigenati, solforati e azotati.

Il petrolio è il combustibile di origine fossile attualmente più sfruttato dall'uomo, non solo per ricavarne carburanti per autotrazione e combustibili, ma anche per estrarne derivati utilizzati come prodotti di partenza per la fabbricazione di materie plastiche.

Il petrolio si è formato in seguito a trasformazioni subite da materiali biologici, per esempio, plancton e animali marini, che si sono depositati insieme a sedimenti minerali. L'ambiente di accumulo ideale è dato da bacini tranquilli: lagune, paludi litoranee, bacini salmastri costieri, in cui l'assenza di eccessivi movimenti e di norma il maggior calore dell'acqua favoriscono lo sviluppo di protozoi, molluschi e altri organismi. Alla loro morte, questi si depositano sul fondale, dove vengono sepolti da veli di argilla impermeabile. Si formano così ambienti isolati dall'esterno, in cui la decomposizione è incompleta. Questo fango, chiamato sapropel, diventa il costituente fondamentale della roccia-madre. Il peso dei sedimenti e le reazioni chimiche che cominciano a instaurarsi all'interno della roccia-madre trasformano il sapropel in una miscela di idrocarburi gassosi e liquidi. Dopo la formazione, il petrolio generalmente migra dalla roccia-madre alle rocce-serbatoio, dove può venire bloccato da una copertura di rocce impermeabili che ne ostacola l'ulteriore migrazione. Il petrolio può giungere spontaneamente in superficie, ma di solito viene estratto dal sottosuolo tramite trivellazioni che si sono spinte fin oltre gli 11 000 m di profondità.