Gruppi primari e secondari

Gruppi primari

L'espressione "gruppo primario" è stata coniata da Charles Cooley per definire un gruppo costituito da un numero limitato di persone che interagiscono immediatamente e in modo diretto e personale (contatto face to face). Sempre secondo Cooley i gruppi primari sono caratterizzati da uno stile di vita fortemente comunitario; contatto personale e vita in comune favoriscono lo sviluppo di un forte sentimento di identificazione reciproca, un sentimento del "noi" che permette a ciascun membro del gruppo di sentirsi diverso da qualsiasi individuo non appartenente al gruppo. Sono le relazioni strette di tipo personale, quindi, quelle che permettono una forte integrazione tra i membri del gruppo; affinché tali relazioni, che sono o divengono per lo più di tipo affettivo, si diano, è necessario che il numero dei membri del gruppo sia limitato. Circa le dimensioni del gruppo primario esistono opinioni diverse. Secondo Georg Simmel il numero minimo di individui di un gruppo primario sarebbe tre, poiché una relazione duale mancherebbe del sentimento di sovrapersonalità tipico del gruppo. Secondo altri sociologi, invece, anche due innamorati si può dire che costituiscano un gruppo primario. Cooley, che intendeva studiare l'importanza dei gruppi per il processo di socializzazione, individuava il modello principale di gruppo primario nella famiglia. Si ritiene, peraltro, che anche molti altri gruppi primari possano svolgere un ruolo significativo nel processo di socializzazione: gruppi di pari, gruppi sportivi, gruppi religiosi, circoli di vario tipo ecc.