Movimenti di popoli nell'Europa post-carolingia e in Oriente

I Magiari

I Magiari, o Ungheresi, di origine finnica, raggiunsero il Volga nell'VIII sec. e poi si diressero verso i Carpazi, stabilendosi, verso la fine del IX sec., nelle pianure del medio Danubio. Da lì partirono per compiere feroci incursioni in Germania, Francia e Italia. Nell'agosto del 955 Ottone I di Germania li affrontò sconfiggendoli a Lechfeld. La creazione di due marche, cioè territori difensivi di confine, indusse gli Ungari a diminuire e poi a cessare le loro scorrerie. Da una di queste marche, detta Oest (orientale) sorgerà l'odierna Austria. Verso la fine del X sec. gli Ungheresi, ripiegati in Pannonia, furono convertiti al Cristianesimo dai missionari tedeschi. Il re Vajk sposò una principessa bavarese e fu incoronato nell'anno 1000 col nome di Stefano.

Già dal V-VI sec. gli Slavi cominciarono a espandersi nell'Europa centro-orientale e nel nord-est, lungo il Volga e i Balcani. Nel VI-VII sec., spinti dagli Avari, parte degli Slavi si stanziò in Boemia e Moravia, parte nell'Illirico. I Magiari devastarono la Moravia, separando gli Slavi del nord (Polacchi, Moravi e Boemi) da quelli del sud (Serbi e Croati). A sud degli Slavi meridionali si stanziarono i Bulgari (di origine turca). Questi all'inizio del IX sec. giunsero a minacciare Costantinopoli. Nell'864 conclusero una pace con Bisanzio e si convertirono al Cristianesimo; dalla fusione quindi con le popolazioni dei territori che avevano sottomesso (valli della Drina, della Morava e parte della Macedonia) nacque un primo Stato bulgaro. Sotto Simeone il Grande (893-927) lo stato arrivò a estendersi a tutta la penisola balcanica, fino alla Grecia centrale. L'imperatore bizantino Basilio II ridusse la Bulgaria a provincia dell'Impero nel 1014.