Erètria

antica città della Grecia, sulla costa occidentale dell'isola di Eubea, porto sul golfo meridionale dell'Eubea, situata nei pressi del centro omonimo, 20 km a SE di Chalkís. § Già prospera per lo sviluppo dell'artigianato e del commercio, nei sec. VIII-VII a. C. le si deve la fondazione di numerose colonie in Italia e sulle coste dell'Egeosettentrionale, quali Scione, Mende e Pallene. Nel corso del sec. VI perse d'importanza dopo che fu sconfitta dalla rivale Calcide nella guerra per il possesso della fertile pianura situata tra i due centri. Durante la rivolta ionica inviò 5 triremi in aiuto di Mileto e, per questo, nel 490 a. C. Dario la diede alle fiamme deportandone gli abitanti. Ricostruita, prese parte alla II guerra persiana combattendo all'Artemisio, a Salamina e a Platea. Entrò nella Lega Delio-Attica e nel 411 si ribellò ad Atene, durante la sollevazione dell'Eubea, affondando le navi ateniesi che erano nel suo porto. Divenuta in seguito membro della seconda Lega Ateniese (378-377 a. C.), si ribellò nuovamente nel 349. Nel 198 a. C. fu conquistata e distrutta dai Romani. Da allora la sua decadenza fu inesorabile.Della città si conservano le mura con torri e, ai piedi dell'acropoli, il teatro del sec. III a. C., i resti di due santuari, il ginnasio e case ellenistico-romane. Presso la città sono le rovine del tempio di Apollo Daphnephóros (portatore di lauro), distrutto nel 490 a. C. dai Persiani: di esso rimangono parti della decorazione scultorea del frontone, con scene di amazzonomachia.

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