Gròsio

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comune in provincia di Sondrio (41 km), 656 m s.m., 126,93 km², 4827 ab. (grosini), patrono: san Giuseppe (19 marzo).

Centro dell'alta Valtellina, situato alla destra dell'Adda. Possesso dei vescovi di Como, che lo concessero in feudo ai Misenti e nel 1150 ai Venosta, si dichiarò libero comune alla fine del sec. XII. Conquistato nel 1335 dai Visconti e saccheggiato dai Grigioni nel 1487, fu feudo dei Venosta dal 1355. Subì poi la dominazione francese e di nuovo quella dei Grigioni (1513-1797). § Nell'abitato è la chiesa di San Giorgio (fine del sec. XV) in stile gotico-lombardo, ornata all'interno da una grandiosa ancona dipinta da Andrea de Passeris nel 1494; il campanile, alleggerito da bifore e trifore, è del sec. XVI. Esempio di architettura barocca è la parrocchiale di San Giuseppe, abbellita con affreschi e stucchi dei sec. XVII e XVIII. Il palazzo Visconti-Venosta, che consta di un nucleo cinquecentesco cui si sovrappongono aggiunte ottocentesche, ospita il Museo Civico. § È rilevante l'attività turistica di villeggiatura estiva ed escursionistica al dosso Cornin e al monte Storile. L'industria, presente nei settori alimentare, edile e meccanico, l'allevamento bovino (con produzione lattiero-casearia) e le attività di sfruttamento dei boschi completano il quadro economico. Nel territorio opera la centrale idroelettrica di Roasco, che entrò in funzione nel 1960. § Nei dintorni sono i ruderi del castello Visconti-Venosta. Sulla cosiddetta “Rupe Magna” del castello sono stati scoperti nei primi anni Settanta del Novecento graffiti rupestri che rappresentano figure umane e simboli di matrice camuna, risalenti all'Età del Bronzo e del Ferro; fanno parte del Parco delle Incisioni Rupestri, istituito nel 1978. La prima domenica di Quaresima si festeggia il cosiddetto Carneval Vécc (Carnevale vecchio).

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