Biografia

Santo. Nome che la tradizione cristiana attribuisce all'autore del terzo Vangelo e degli Atti degli Apostoli, identificandolo con “Luca, il diletto medico”, compagno di viaggio e fedele collaboratore di Paolo, di cui si parla in alcuni passi delle lettere dell'apostolo (Colossesi 4, 14; Filemone 24 e II Timoteo 4, 11). Egli sarebbe stato un convertito di lingua greca, probabilmente antiocheno, morto in Beozia (Grecia) all'età di 84 anni. Questa tradizionale attribuzione è però oggi messa in dubbio e da molti studiosi accantonata. Dall'analisi del testo risulta l'identità d'autore del terzo Vangelo e degli Atti degli Apostoli e la sua configurazione in un greco di notevole cultura, dotato non solo di un'eccellente padronanza della lingua greca, ma anche di qualità stilistiche e abilità compositiva. Festa il 18 ottobre.

Vangelo di Luca

Terzo dei quattro Vangeli. Nel prologo (1, 1-4) l'autore premette di avere diligentemente indagato sulle tradizioni che egli ha accolte e ordinate nel suo libro, traendole da diverse fonti scritte. Tra queste, oltre al Vangelo di Marco, si suppone che vi sia stato un documento Q, da cui deriverebbero i passi che sono comuni con il Vangelo di Matteo. Delle altre fonti, che sono esclusive di Luca, non si sa nulla. Essendo il Vangelo di Luca anteriore agli Atti degli Apostoli, alcuni studiosi ne fanno risalire la data di composizione agli anni 60-63, mentre altri, per il fatto che i discorsi profetici sulla caduta di Gerusalemme e la distruzione del Tempio sono troppo circostanziati, la pongono dopo il 70 (tra il 90 e il 95). D'altra parte il contenuto dottrinale dell'opera rispecchia i problemi di una generazione di cristiani che non vive più nell'imminenza della “Parusia”. Il materiale accolto difatti non risponde soltanto al proposito di offrire una storia più completa e organica degli eventi legati all'opera di Gesù, ma anche all'esigenza d'inquadrarli in una “storia della salvezza” in cui il rapporto tra Gesù, il Signore e la Chiesa è visto in una nuova prospettiva: quella di un “tempo della Chiesa” in cui Gesù è presente nella comunità dei fedeli mediante la predicazione della Parola e l'azione dello Spirito Santo, nell'attesa di quel “tempo della fine” che resta nascosto nell'imperscrutabile volontà di Dio. Che questo Vangelo sia diretto ai provenienti dal paganesimo e ai simpatizzanti del giudaismo ellenizzante della diaspora lo si desume dall'omissione pressoché completa dei termini ebraici o aramaici e dalla sobrietà dei riferimenti all'Antico Testamento e al mondo religioso degli Ebrei. Altre sue caratteristiche sono l'accento sull'universalismo del messaggio della salvezza, la simpatia per gli umili e i poveri, la parte che vi hanno le figure femminili.

Bibliografia (per il Vangelo di Luca)

K. H. Rengstorf, Das Evangelium nach Lukas, Gottinga, 1951; J. Schmid, L'Evangelo secondo Luca, Brescia, 1956; A. Baretto, L'Evangelista della divina misericordia, Roma, 1957; C. K. Barret, Luke the Historian in Recent Study, Londra, 1961; H. Flender, Heil und Geschichte in der Theologie des Lukas, Monaco, 1965; G. Voss, Die Christologie der Lukanischen Schriften in Grundzügen, Parigi-Bruges, 1965; G. Bowman, Das dritte Evangelium, Düsseldorf, 1968; H. Schürmann, Das Lukasevangelium, Friburgo in Brisgovia, 1969; J. Rilliet, Luc aujourd'hui, Ginevra, 1970; B. Rigaux, Testimonianza del Vangelo di Luca, Padova, 1972; Autori vari, L'Evangelo secondo Luca, Milano, 1973; G. Quadrini, Ricerche sulle fonti del Vangelo di Luca, Roma, 1974.

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