Schlemmer, Oskar

pittore, scultore e scenografo tedesco (Stoccarda 1888-Baden 1943). Studiò all'Accademia di Stoccarda (1909-19) sotto la guida di A. Hölzel. Dal 1920 al 1929 insegnò al Bauhaus, prima a Weimar, poi a Dessau, scultura, scenografia e pittura murale; dal 1929 al 1932 fu professore all'Accademia di Breslavia, passando poi alla Scuola d'arte di Berlino che nel 1933 dovette lasciare a causa dell'avvento del nazismo per trasferirsi in Svizzera. Già dalle prime esperienze pittoriche (1912), sulle quali agirono in profondità le influenze del cubismo, gli interessi dell'artista furono accentrati sulla forma umana interpretata in termini stereometrici e concepita come elementare rapporto geometrico di superfici e di piani spaziali. Al periodo di Weimar risalgono le pitture, di impostazione purista, sul tema delle “figure umane nello spazio”. La ricerca di realizzare un rapporto figurato di forme espressivo-strutturali e ritmi geometrici spaziali condusse l'artista a operare anche nel campo della scultura (rilievi in gesso e in fil di ferro, 1919), poi nel campo teatrale, dove esplicò attività di scenografo, ideatore di costumi, regista, coreografo e teorico della scena. Secondo le precedenti esperienze delle avanguardie plastiche russe, Schlemmer concepì lo spazio scenico come un organismo vivo nel quale si compie la sintesi di tutte le arti (ritmo, movimento, spazio e immagine). Tra i più importanti esiti delle esperienze teatrali di Schlemmer si colloca il famoso Triadische Ballett (Balletto triadico), con musica di P. Hindemith, presentato a Stoccarda nel 1922 (edizione definitiva, 1926). Tra le sue opere di pittura si ricordano Gruppo concentrico (1925, Stoccarda, Staatsgalerie), Gruppo di quattordici personaggi in un'architettura immaginaria (1930, Colonia, Wallraf-Richartz-Museum), La scala del Bauhaus (1932, New York, Museum of Modern Art) e la serie delle Finestre del 1942.

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